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 2015  aprile 22 Mercoledì calendario

Berlusconi e la lista delle vittime della giustizia. Così l’ex premier vuole rilanciare il suo partito per le Regionali. A Renzi ci penserà dopo il voto...

Il suo «ritorno in campo», preannunciato domenica scorsa dall’invito a tutti alla «coesione» su tragedie come quella del Canale di Sicilia, vedrà il primo atto ufficiale con la partecipazione, oggi, alla riunione (separata) dei gruppi parlamentari azzurri di Camera e Senato. Un ritorno atteso quello di Silvio Berlusconi, sofferto da parte sua, ma necessario visto il clima infuocato in Forza Italia. Deciso ieri in una riunione con i fedelissimi in gran parte incentrata sulla compilazione, assieme a Arturo Diaconale, delle liste “vittime della giustizia” che l’ex premier vuole presentare almeno in Campania e Liguria. E annunciato a deputati e senatori che si aspettano indicazioni un po’ su tutti i temi sul tappeto. Riforme e legge elettorale, spaccature interne, regionali, rilancio del partito, alleanze. Anche se Berlusconi oggi vorrà fare soprattutto un forte richiamo all’unità: «le liti ci rovinano, non stiamo dando un bello spettacolo».
L’ipotesi che l’ex premier tenda di nuovo la mano a Renzi, magari non nell’immediato ma subito dopo le regionali, continua ad aleggiare viste le pressioni forti che dall’azienda gli arrivano per una ricucitura che lo proteggerebbe da eventuali mosse ostili, ma oggi da Berlusconi non arriveranno aperture: «Ormai ha passato il Rubicone, sul Nazareno e dintorni non si torna indietro, nonostante i desideri delle vedove di Renzi...», assicura Renato Brunetta, presente assieme a Bergamini, Rossi, Romani, Gasparri agli incontri che ieri il leader ha tenuto.
Oggi dunque Berlusconi riconfermerà il no alla legge elettorale, nonostante nel gruppo che fa riferimento a Verdini resti la tentazione di dissociarsi sul voto riconfermando il sì ad un percorso nel quale «noi avevamo creduto e abbiamo contribuito ad indicare». Al momento però, sebbene il malessere sia fortissimo, i verdiniani smentiscono un lavorìo per costituire gruppi autonomi di sostegno a Renzi, per i quali peraltro i numeri sono difficili da raggiungere: «Sono veleni dei nostri nemici che ci vorrebbero cacciare». E che il clima resti gelido, oltre alla nomina di Marcello Fiori agli Enti locali, lo dimostrano anche le parole di Giovanni Toti contro la «maniacalità» dei media che si interessano alle divisioni di FI che «spesso sono relative a persone che ormai nella storia del partito hanno fatto il loro percorso e non brillano più per le posizioni che occupano».
Se non è un riferimento diretto a Verdini poco ci manca, e se il muro contro muro continuerà, una rottura non si può comunque escludere. Come quella che si sta consumando in Puglia, con il sostanziale no già pronunciato dagli azzurri alla proposta di Meloni, sostenuta Fitto, di fare primarie domenica prossima per scegliere il candidato tra Schittulli e Poli Bortone. Se il primo è entusiasta, la seconda formalmente non chiude ma attende un via libera di «tutte le mie liste» che pare escluso arrivi. Berlusconi insomma – ancora concentratissimo sulle sue vicende giudiziarie e infastidito per le precisazioni della Cassazione sul suo caso (Brunetta presenterà un’interpellanza al Guardasigilli) – tira dritto sul partito e fa capire che la linea d’ora in poi la darà solo lui. Anche scegliendo con cura i suoi che dovranno rappresentare la posizione di FI in tv: proprio per questo ruolo infatti è stato ieri nominato il nipote di Bruno Vespa, Andrea Ruggieri, che «coadiuverà» Deborah Bergamini.