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 2015  aprile 16 Giovedì calendario

L’assalto a Mario Draghi con coriandoli e slogan anti-Bce. Ma è polemica sulla sicurezza. A Francoforte l’irruzione di un’attivista ex Femen che sfugge ai controlli della Banca centrale europea. Dopo un momento di paura, il governatore ha continuato la sua relazione: «La ripresa sta accelerando»

Stava tentando di parlare di quantitative easing e politica monetaria della Bce dopo la riunione del board, e una delle ultime parole dette durante la conferenza stampa è stata «inflazione». Ma all’improvviso Mario Draghi è stato attaccato nella sede della Banca centrale europea a Francoforte da un’attivista del gruppo Femen, che è saltata sul palco dove il presidente della Bce stava parlando con voce temperata, rovesciandogli addosso decine di volantini e un sacchetto di coriandoli colorati. Contemporaneamente la giovane dimostrante, riuscita misteriosamente a sfuggire ai controlli di sicurezza e ad entrare all’interno del grattacielo, urlava come un disco sempre la stessa frase in inglese: «End Ecb dictatorship» (stop alla dittatura della Bce). Per chiarire meglio il concetto, la ragazza lo ribadiva anche per scritto, a grandi caratteri bianchi su maglietta nera: «End the ECB Dick-Tatorship», laddove dick in inglese sta per l’organo genitale maschile.
L’APLOMB
Nelle immagini dell’assalto si vede la dimostrante saltare con due piedi sul palco, e urlare e lanciare il suo bagaglio di volantini e coriandoli. Alquanto allarmato all’inizio, Draghi cerca di proteggersi con le mani guardando dal basso la donna in piedi che comunque veniva subito portata via dagli addetti alla sicurezza. Nonostante la sorpresa, e probabilmente anche la paura, il presidente della Bce non ha perso neanche per un attimo il suo proverbiale aplomb. Dopo alcuni minuti, la conferenza stampa è ripresa e Draghi è tornato al suo posto e ad esporre la sua relazione: «Continuiamo da dove ho interrotto», ha detto come se nulla fosse accaduto. Come ha fatto a rimanere così calmo?, chiede un giornalista francese. «La risposta può darsela da sé» ha replicato Draghi laconico, per poi riprendere il filo della relazione.
L’azione è stata rivendicata su Twitter dal movimento ucraino Femen, che generalmente inscena dimostrazioni a seno nudo per i diritti delle donne e contro il sessismo nei luoghi a massima visibilità e più a rischio sicurezza. Questa volta però niente seno nudo. Secondo informazioni della Bild, la giovane dimostrante sarebbe una tedesca di 21 anni di Amburgo, Josephine Witt, la stessa che nel 2013 aveva disturbato la celebrazione di una Messa nel solenne Duomo di Colonia. Witt sarebbe però solo un nome finto per non farsi riconoscere: quello vero sarebbe Markmann. Secondo le prime indagini, l’attivista sarebbe riuscita ad entrare spacciandosi come giornalista per un gruppo editoriale che però non rappresentava. Come tutti gli altri è stata controllata con un metal detector all’ingresso e la sua borsa è stata passata ai raggi X. La Bce precisa anche che Draghi non ha riportato alcuna ferita.
La nuova sede della Bce, da poco inaugurata a Francoforte, non sembra nascere sotto una felice stella dal punto di vista della sicurezza. All’inaugurazione un mesetto fa la città era stata messa a ferro e fuoco dal movimento Blockupy, e oggi la vistosa defaillance nei controlli di sicurezza. In un tweet, Blockupy commenta così l’aggressione: «Mario Draghi si è preso una bella scarica di coriandoli. Bene così!».
TASSO AL MINIMO STORICO
Nella sua relazione, Draghi ha annunciato che «la ripresa nell’eurozona sta accelerando come mostrano gli indicatori più recenti, e i rischi sono diventati più bilanciati». Le «nostre misure di politica monetaria stanno arrivando all’economia reale». Inoltre ha annunciato che gli acquisti di titoli pubblici da parte della Bce «proseguiranno fino a settembre 2016 e comunque fino a che l’inflazione non sarà risalita in linea con la stabilità dei prezzi». La Bce ha lasciato il tasso principale di rifinanziamento al minimo storico dello 0,05%. Il tasso sui prestiti marginali e quello sui depositi bancari restano allo 0,30% e -0,20%. Sugli aiuti alla Grecia, Draghi ha detto che non sono a scadenza ma che tutto dipende da Atene. «La liquidità alla Grecia non ha scadenza» ma tutto dipende dalle decisioni del governo ellenico. Sul QE si è detto «francamente sorpreso dall’attenzione che riceve una possibile uscita anticipata dal programma di acquisto dei bond a solo un mese dal suo inizio».