la Repubblica, 16 aprile 2015
Con tutti i problemi che ci sono in Italia e che in modo speciale affliggono il berlusconismo, il Cav. deve affrontare anche il caso Dudù. Così si affretta a precisare: «In un articolo mi vengono attribuite, virgolettandole, frasi assurde e completamente inventate. Tra queste, ce n’è una su una mia presunta insofferenza per gli ormai famosi Dudù e Dudina e per gli animali in genere, che smentisco con la massima fermezza»
Dal Sancta Sanctorum di Palazzo Grazioli, con tutti i problemi che ci sono in Italia e che in modo speciale affliggono il berlusconismo nella sua fase evidentemente terminale, nel primo pomeriggio di ieri è stata trasmessa alle agenzie di stampa la seguente nota: «In un articolo pubblicato sulla Stampa mi vengono attribuite, virgolettandole, frasi assurde e completamente inventate. Tra queste, in particolare, ce n’è una su una mia presunta insofferenza per gli ormai famosi Dudù e Dudina e per gli animali in genere, che smentisco con la massima fermezza».
A questo punto il presidente Berlusconi si mostra sconsolato: «Cosa dire? Cosa fare?». Ogni giorno, scrive, gli attribuiscono il contrario di quello che pensa, dice e fa: «Davvero la deontologia professionale dei giornalisti – si chiede in ultimo – è da considerarsi un ferro vecchio arcaico e superato?».
Pur grave, la questione rimane aperta, e con tale spirito interlocutorio si prende atto che B. non ha mosso rimprovero alcuno ai barboncini di casa. Ciò non di meno, da un luogo imprecisato e non si sa se coordinandosi con lo staff del Cavaliere, Francesca Pascale ha approfondito il tema: «Berlusconi adora gli animali». Ma l’indizio più promettente e sintomatico della sua dichiarazione risiede nel sarcastico accenno ai «simpatici amici che si divertono a raccontare fantasie», grazie ai quali l’atmosfera sociale del bunker non pare farsi meno claustrofobica.
Ora, anche lasciando da parte la figura di Dudina, di cui tuttavia sempre Pascale si è di recente peritata di annunciare il menarca («è entrata diciamo nel mondo adulto»), il fatto che nell’odierna situazione Berlusconi si occupi di Dudù offre diverse spiegazioni – e lo si dice con piena consapevolezza che l’argomento ha poco a che fare con i destini collettivi, ma parecchio con il pazzotico decorso cui in questo tempo è sottoposto l’immaginario, e ancor più la sua fermentazione.
Per cui forse il Cavaliere è preoccupato per le reazioni degli animalisti. Come forse non si ricorderà, Dudù era una sorta di testimonial di cani e gatti, elementi della recente campagna elettorale europea. Berlusconi resta convinto che l’ issue cinofilo funzioni ancora, per cui se i cagnolini sono ancora nel cuore del leader, arriveranno anche i voti.
La seconda possibile preoccupazione riguarda i guai d’immagine – ma l’espressione è riduttiva – che deriverebbero dallo smascheramento della «Grande Menzogna». Come dire che, in assenza di smentita, sarebbe venuto fuori che in verità Berlusconi detestava il celebre barboncino bianco, e con lui tutto quanto fino a ieri ne ha avventurosamente celebrato l’esistenza: dalla pagina Facebook al marchio commerciale per completini canini, dal club azzurro intitolatogli in Calabria alle divagazioni filosofiche sulla ridotta e ingrata fedeltà di tanti seguaci, dai contributi al lessico politico (esempio: «Alfano è il Dudù di Renzi») al dilemma sul sexual drive della bestiola, che secondo Signorini sarebbe indefettibilmente gay. Fino alla famosa palletta di Dudù – vedi la splendida fotografia con Putin che gliela tira – gommoso giocattolo su cui però il Cavaliere sarebbe inciampato rovinando in terra e facendosi male.
E qui più o meno, in ambito meta-domestico, si colloca la terza e ultima ipotetica spiegazione. Per cui Dudù si configurerebbe come metaforica pietra d’inciampo, o punto di caduta che sia, del complesso rapporto che comunque Berlusconi ormai da diversi anni intrattiene con Francesca Pascale. In pratica: resiste? Ne vale sempre la pena? O i due non sanno come chiuderla? Vai a sapere. Nel frattempo soccorre Rino Gaetano: «Chi mi dice “ti amo”/ ma togli il cane/ escluso il cane/ paranoia e disperazione/ inerzia grigia e film d’azione».