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 2015  aprile 15 Mercoledì calendario

L’isola di Budelli torna privata. Il banchiere neozelandese Harte, che se la comprò all’asta per 2,9 milioni di euro, ha vinto. Il Consiglio di Stato: «Manca il piano di tutela». È la solita storia: per colpa della burocrazia un bene pubblico viene perduto dalla comunità

L’unica speranza, a questo punto, è che Mr. Harte voglia davvero bene all’isola di Budelli. Perché quel che è assodato – ahinoi – è che il Parco della Maddalena, l’ente pubblico che aveva pure manifestato l’intenzione di acquisire l’isola, di Budelli e della sua celeberrima «Spiaggia Rosa» alla fin fine non gliene importava granché.
Come ha certificato formalmente il Consiglio di Stato, riconsegnando la proprietà della meravigliosa isoletta dell’arcipelago della Maddalena al suo, e a questo punto legittimo, proprietario, in tutti questi anni l’Ente Parco della Maddalena non ha mai messo nero su bianco il piano di tutela. Dunque, niente piano di tutela, niente diritto di prelazione per lo Stato. Budelli, in mano ai privati dal 1979, continuerà ad essere di proprietà di Mr. Harte, un facoltoso dirigente di banca, che se l’è comprata all’asta giudiziaria nel 2013, spendendo soltanto 2,9 milioni di euro.
È la solita storia italiana: per colpa della burocrazia un bene pubblico viene perduto per la comunità. Ancora non è chiaro se la responsabilità di questo clamoroso flop debba essere attribuita interamente al presidente dell’Ente Parco Arcipelago della Maddalena, Giuseppe Bonanno, o se debba essere condivisa con la Regione Sardegna, che il piano di tutela non l’ha tempestivamente approvato. Certo è che alla fine il progetto, ritenuto indispensabile per esercitare la prelazione, non c’era. E pare che anche nella maggioranza dei parchi del Belpaese questo importante strumento non sia operativo. L’Italia purtroppo è diventata questo.
La cosa positiva è che per fortuna l’isola, 160 ettari circondati da acque cristalline, è comunque protetta da vincoli e norme di tutela severissime che impediscono ogni modifica dei luoghi, chiunque sia il proprietario. Come spiega Sebastiano Venneri, responsabile Mare di Legambiente, «già oggi, ad esempio, non è possibile ad alcuno mettere piede sulla Spiaggia Rosa, la zona forse più delicata dell’isola, sia anche il custode o lo stesso attuale proprietario. A ciò si aggiunga che una porzione significativa è del demanio e tale rimarrà».
Venneri, così come il deputato del Pd Michele Anzaldi chiedono che i 2,9 milioni stanziati dal governo Letta per comprare l’isola siano ora usati per finire la bonifica dei fondali dell’isola della Maddalena. Angelo Comiti, sindaco della Maddalena, fa notare che Budelli «è di proprietà privata dalla metà dell’Ottocento e la sua tutela sta nei vincoli che la proteggono. Quel che è certo è che le risorse del privato sono sicuramente più veloci di quelle degli enti pubblici, ministero o ente Parco. Nei due incontri avuti in passato con mr. Harte lui si è detto pronto ad avviare progetti di rinatularizzazione, riqualificazione e sistemazione della sentieristica». Il presidente del Parco Bonanno (di cui Anzaldi chiede però le dimissioni), invece, promette battaglia legale.
E Harte? Sarà certamente contentissimo: ha sempre dichiarato di essere innamorato di Budelli, che intende conservare intonsa, a parte una ripulitura dei sentieri e dei camminamenti e la creazione di pontili mobili per evitare che le molte barche che la affollano d’estate strappino la poseidonia dai fondali. Davvero, c’è da sperare che ami Budelli più di quanto l’abbiamo amata noi italiani. Per ignavia, burocrazia e sufficienza ci siamo fatti soffiare sotto il naso per quattro soldi un gioiello naturale.