la Repubblica, 15 aprile 2015
Alla Diaz? «Non ho visto niente, la mia era un’operazione di ordine pubblico. Non è successo nulla di quanto sta emergendo erroneamente in questo periodo». Parla Fabio Tortosa l’agente che ha scatenato la bufera su Facebook. Dice di non capire le critiche al suo post e che in quella scuola non ci sono state violenze. E i feriti? Le ossa rotte? «E vabbè! Su questo i miei superiori hanno ampiamente relazionato»
Sembra smarrito, l’agente Fabio Tortosa, dopo aver scritto su Facebook che rientrerebbe alla Diaz «mille e mille volte» con seguente profluvio di attacchi (e qualche consenso) che ha invaso la sua pagina ora è chiusa. Ma risponde al telefono a Radio Capital.
Conferma quel che scritto?
«Non confermo niente e non capisco quale sia la critica».
Ammetterà che una frase del genere, che lei ha scritto appena due giorni dopo la sentenza di condanna da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo per tortura, ha un tempismo un po’ sospetto…
«Io non ho picchiato nessuno, in quella scuola sono stato solo chiamato a un’operazione di ordine pubblico».
Eppure sappiamo tutti quello che è successo lì dentro.
«Ma non sono stato coinvolto in nessuna inchiesta giudiziaria, non ho commesso reati. La mia operazione all’interno si è svolta secondo i criteri previsti dalla libretta (regolamento di disciplina militare, ndr)».
Lì c’è stato un massacro, questo lo possiamo dire?
«Non operato da me né da persone che erano al mio contatto visivo».
Vuol dire che lei era lì dentro ma non ha visto niente?
«Assolutamente no, è tutto sulle carte processuali».
Le sue frasi rischiano di avallare quel che è successo.
«Assolutamente no. Per quella che è stata la mia realtà operativa non è successo nulla di quanto sta emergendo erroneamente in questo periodo».
Ma lei condanna chi ha picchiato le persone nella scuola?
«Se sono state picchiate al di fuori delle norme di legge sì ma io questo non lo so. Noi abbiamo fatto sì che le persone fossero ammucchiate nella palestra. Dopodiché siamo usciti e le abbiamo radunate nel piazzale».
D’accordo, non ha visto ciò che accadeva. Ma poi le persone uscite dalla Diaz avevano il volto tumefatto, le ossa rotte…
«E vabbè! Su questo i miei superiori hanno ampiamente relazionato presso il tribunale di Genova».