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 2015  aprile 14 Martedì calendario

Se le frasi più sottolineate negli ebook sono le più idiote. Da Amazon la classifica che rivela una dose di stupidità imprevista

Tutto è classificabile e tutto viene classificato, non c’è giorno che non venga proposta una nuova classifica. Ce n’è per tutti i gusti, gli aggettivi si sprecano: i cibi più «intelligenti», i toponimi più strambi, i seni più imponenti, gli incidenti stradali più spettacolari, i baffi più fantasiosi, i cappellini più originali... Spesso si tratta di curiosità da strano ma vero o da corte dei miracoli: Frassica, anni fa, aveva stilato l’elenco dei nani più alti del mondo… Può capitare però che a volte se ne possa trarre qualche utile insegnamento. La nuova classifica che ci viene da Amazon, accanto all’elenco dei bestseller, riguarda le frasi più sottolineate negli ebook. Al terzo posto troviamo quella del Nobel israeliano Daniel Kahneman (da Pensieri lenti e veloci): «Un modo sicuro di indurre la gente a credere a cose false è la frequente ripetizione, perché la familiarità non si distingue facilmente dalla verità». Sacrosanto: il «più» diventa il «meglio», la quantità diventa magicamente qualità, la frequenza convince al punto da farsi valore. È il criterio su cui si reggono i social network, dove il più bravo è colui il quale conquista più follower.
   Al secondo posto tra le frasi preferite di Amazon c’è la cartina di tornasole che spiega la precedente. È contenuta in Come trattare gli altri e farseli amici (1936) di Dale Carnegie: «La critica è inutile perché pone le persone sulla difensiva e le induce immediatamente a cercare una giustificazione. È pericolosa perché ferisce l’orgoglio della gente, la fa sentire impotente e suscita risentimento». Ironia? Forse, ma non c’è niente di più idiota. Eppure piace molto, a quanto pare. L’auspicio di Carnegie si è però realizzato solo in parte: in Rete si moltiplicano i criticoni e spariscono i critici, sostituiti da «amici» (ed elencatori).
   Si sa che le frasi espunte dal loro contesto spesso rivelano una dose di stupidità imprevista (dunque, niente di più stupido che elencarle). Regina delle sottolineature è una massima del saggista statunitense Napoleon Hill, contemporaneo di Carnegie. Dice che «chiunque voglia riuscire a vincere in un’impresa, deve essere disposto a bruciare le sue navi e tagliare i ponti per impedirsi di tornare sui suoi passi». L’«ardente desiderio di farcela, essenziale per il successo», impone il macero di tutto ciò che sta alle spalle? Presa in sé, non solo fuor di metafora, sembra un’altra idiozia degna del pensierino di Carnegie. Ma che riesca a raccogliere l’entusiasmo dei lettori non meraviglia, essendo pienamente nello spirito dei tempi. Come gli elenchi.