la Repubblica, 14 aprile 2015
Il pasticciaccio della destra in Puglia per le Regionali. L’ultimatum di Giorgia Meloni: «Diamo 24 ore di tempo a Berlusconi, o si arriva a una candidatura unitaria oppure il nostro candidato resta Schittulli». Tradotto, o Forza Italia fa rientrare la fronda di Fitto, oppure non sosteniamo la Poli Bortone. Quest’ultima però, fa sapere che non ha nessuna intenzione di mollare («Io resto in corsa»), mentre un Cav indignato parla di ricatti
Dalla Puglia alle Marche alla Liguria. Il virus che si mangia dalle radici il centrodestra italiano contagia ormai senza sosta, dopo Forza Italia e la Lega (in Veneto), ora Fratelli d’Italia: una Xilella della politica che non conosce antidoto. La scelta di Silvio Berlusconi di puntare su Andriana Poli Bortone in Puglia – dopo aver imbastito con lei una trattativa riservata e personale – contro quel Francesco Schittulli legatosi a filo doppio a Raffaele Fitto, fa insorgere Fratelli d’Italia. Il partito della Meloni ora rompe e minaccia di farlo anche in altre regioni, a due settimane dalle chiusura delle liste.
Fratelli d’Italia è proprio il partito al quale appartiene l’ex ministra pugliese dell’Agricoltura, per di più con una carica direttiva. Peccato che dell’investitura non sia stata informata Giorgia Meloni. Lei e Ignazio La Russa convocano la dirigenza del piccolo partito a Roma nel pomeriggio. La Poli Bortone fiuta l’aria che tira e a metà giornata già avverte: «Sarebbe singolare se la Meloni non sostenesse la mia candidatura. Io comunque resto in corsa». Quindi, non si presenta alla riunione dei suoi. Finisce quell’incontro e la Meloni la liquida e lancia il suo ultimatum: diamo 24 ore di tempo a Berlusconi, o in Puglia si arriva a una candidatura unitaria oppure il nostro candidato resta Schittulli. Tradotto, o Forza Italia fa rientrare la fronda di Fitto, oppure non sosteniamo la Poli Bortone: «Non usate noi per regolare i conti interni al vostro partito». Il coordinatore berlusconiano in quella regione, Luigi Vitali, prova a gettare acqua sul fuoco: «Per noi la risposta è lapalissiana, tutta Forza Italia sostiene senz’altro la Poli Bortone». Ma l’effetto non è quello sperato.
Il domino, per il centrodestra, è ormai partito. Perché ora gli stessi Fratelli d’Italia decidono di non sostenere Gian Mario Spacca, già candidato dal resto della coalizione. In Toscana, Meloni e gli altri tengono il punto sul loro candidato Giovanni Donzelli, mentre Forza Italia non ha ancora deciso che fare, paralizzata dai veti di Denis Verdini nella sua regione. E poi la minaccia più pericolosa per l’ex Cavaliere e i suoi. Giovanni Toti potrebbe non essere il candidato unico: altre alternative possono essere individuate, scrive ancora la Meloni nel documento-avvertimento di Fdi. E circolano anche i nomi delle potenziali alternative: Enrico Musso, candidato di Liguria Libera, ex pdl vicino a Scajola, e Matteo Rosso, anche lui ex berlusconiano, sponsor del leghista Rixi prima che Berlusconi e Salvini siglassero l’accordo in sostegno di Toti.
Silvio Berlusconi, rientrato malvolentieri dal ritiro sardo di Villa Certosa, ha trascorso il consueto lunedì tra figli e vertici delle aziende. Di pessimo umore, ancor più quando da Roma sono piombate le nuove tegole: «Non ne posso più, questi sono veri e propri ricatti, tutta questa gente che pensa solo ai propri interessi, che non sa guardare oltre il proprio orti- cello...» Una stanchezza che si porterà dietro anche oggi pomeriggio, quando sbarcherà a Roma per chiudere in un paio di giorni le partite delle alleanze ancora aperte. Oltre alla grana pugliese, anche l’incognita Toscana. Tutto questo, mentre Raffaele Fitto prepara una battaglia legale senza precedenti proprio in Puglia. Il leader dei Ricostruttori non solo presenterà le sue liste in sostegno a Schittulli, ma si accinge a impugnare quelle di Forza Italia, ormai epurate dai suoi, perché “illegittimo” sarebbe l’utilizzo del simbolo.
Silvio Berlusconi ha ordinato ai suoi di congelare la battaglia: non ci sarà alcun provvedimento di espulsione di Fitto dal partito prima delle regionali. «Non diamogli questa importanza, qualsiasi epurazione darebbe un’immagine di spaccatura e frammentazione al cospetto degli elettori», ha spiegato l’ex Cavaliere prima di rientrare a Roma. Tutto è rimandato al primo giugno, all’indomani delle regionali, quando del resto gran parte di Forza Italia affronterà un massiccio restyling. Una piccola vendetta però sarà consumata, nel frattempo, nei confronti del “nemico” Fitto. Sarà proprio l’amministratrice Mariarosaria Rossi, che ha potere sulle liste e sul simbolo, a depositare al fianco del coordinatore Vitali quelle per le regionali in Puglia.