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 2015  aprile 14 Martedì calendario

Nel mondo degli opinionisti calcistici in tv Zvone Boban merita un posto a parte. Vale da solo il prezzo del biglietto. Ha il coraggio di dire in faccia ai suoi interlocutori quello che pensa, e lo fa con quel tono di dolente chiarezza, quella stessa aria dispiaciuta con cui il professore ti diceva che sì ti eri anche impegnato, ma il voto era 4

Da qualche tempo se n’è andato Panucci, e il festival calcio-televisivo dell’ovvio ha perso uno dei suoi rappresentanti più autorevoli. Ne rimangono altri, tanti altri sparsi tra le varie reti, anzi non c’è che l’imbarazzo della scelta. Poi ci sono quelli, non troppi, che val la pena ascoltare perché si sforzano, per esempio, di proporre chiavi di lettura non banali. Mentre i migliori in assoluto sono quelli che lo sforzo nemmeno lo devono fare perché sono stati, nella loro vita precedente, calciatori talmente bravi da cogliere al volo spunti, dettagli, particolari che a noi telespettatori appassionati ma, come dire, non proprio del mestiere fatalmente sfuggono.
E poi c’è Boban. Zvone Boban, che vale da solo il prezzo del biglietto. Sarà anche un po’ bartaliano, nel senso del l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare: ma poiché nel calcio di casa nostra molto, se non tutto, è davvero da rifare, il fatto che lui te lo dica, anzi glielo dica in faccia con quel tono di dolente chiarezza, quella stessa aria dispiaciuta con cui il professore ti diceva che sì ti eri anche impegnato, ma il voto era 4, ne fa un esemplare unico in un panorama in cui si parte sempre, o quasi sempre, dai complimenti o mal che vada dalla prestazione che c’è stata.
L’altra sera, prima di Milan-Sampdoria, si parlava con Galliani dell’idea del secolo, quella di andare a giocare all’estero qualche partita del nostro campionato. E mentre Galliani, cauto ma compiaciuto, parlava di ipotesi allo studio, Boban ha detto papale papale che portare il campionato fuori è totalmente un assurdo, purissimo, unico, storico: e ha aggiunto che della supercoppa italiana chi se ne frega, ma il campionato, quello, no. Dopo Milan-Sampdoria, mentre Inzaghi la suonava ancora alla maniera di Sam, i ragazzi han dato tutto, abbiamo dominato, meritavamo di più, lui ha fatto notare che il Milan ha giocatori davvero scarsi, che anche Inzaghi non ha un grande concetto di gioco, e che dirsi soddisfatto dopo una partita del genere era davvero difficile.
D’altra parte proprio il Milan, che continua ad amare, è la sua specialità. A Inzaghi aveva suggerito, tempo fa, di provare a lasciar passare un’intera settimana senza ringraziare il presidente. A Balotelli un annetto fa di questi tempi disse di smettere di considerarsi un campione, perché semplicemente non lo era. Strano che, insieme ai diritti di Champions, Mediaset non abbia pensato di strappare a Sky anche Zvone Boban.