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 2015  aprile 14 Martedì calendario

Crolla soffitto della scuola Pessina di Ostuni, appena ristrutturata. Due milioni e mezzo di euro spesi in cinque anni per vedere cinque metri quadri di intonaco cadere sulle teste di bambini di sette anni. Luca ha il naso rotto, Marco una ferita alla testa, tutti si sono spaventati

È crollata sotto il peso del denaro, forse dello spreco, certo non dell’abbandono, il soffitto della scuola Pessina di Ostuni, appena ristrutturata e riconsegnata alla città il 12 gennaio di quest’anno. Nemmeno 100 giorni fa. Due milioni e mezzo di euro spesi in soli cinque anni sono l’ossimoro più efficace di una scuola che cade a pezzi e che ha rischiato di fare male, ma molto male, con intonaco (lungo 5 metri e spesso 3 centimetri) e burocrazia ai bambini della seconda E. Il bollettino riporta: Luca, otto anni, si è rotto il setto nasale, 15 giorni in ospedale. Marco, sette, una ferita alla testa, qualche punto di sutura e dieci giorni di prognosi. Sono storditi, loro e i compagni di classe, «abbiamo paura che ci crolli il soffitto di casa» hanno detto ai medici che li hanno soccorsi, mentre la loro maestra si faceva curare una frattura al malleolo, procurata quando faceva evacuare i bambini. Il crollo è avvenuto mentre il maestro di matematica faceva lezione: un rumore sordo, i primi calcinacci, e poi il fuggi fuggi.
Le cause le sta cercando di accertare la procura di Brindisi con la polizia di Ostuni: già acquisiti gli atti, stanno ascoltando in queste ore testimoni e amministratori. La matassa è assai complicata, fatta da un appalto durato molto più a lungo del previsto e soprattutto passato, anche senza gare d’appalto, da troppe mani. Tutto comincia a febbraio del 2010 quando il comune di Ostuni aggiudica i «lavori di adeguamento alle norme di sicurezza e risanamento igienico sanitario e strutturale» della Pessina. Gara da un milione e 300mila euro, ribasso del 25 per cento, viene affidata alla ditta Palmiro Brocca di Lecce. Il tutto si dovrebbe concludere nel giro di un anno al massimo ma ad agosto del 2011 la ditta chiede una proroga. La motiva con una serie di impedimenti ma soprattutto perché «durante le lavorazioni di rinforzo dei solai intermedi – si legge negli atti si sono incontrate oggettive difficoltà per la messa in sicurezza delle murature pensili realizzate negli anni ’80». A testimoniare il tutto è l’autore del progetto esecutivo, l’ingegnere Salvatore Molentino, che lavora tanto in città e per questo finisce al centro di alcune polemiche: suo fratello Antonio, all’epoca degli affidamenti, era infatti consigliere comunale dell’Udc a Ostuni. «Per quanto ci siano stati problemi – spiegano dalla Palmiro Brocca – abbiamo compiuto il nostro lavoro in regola. E non abbiamo partecipato poi ai successivi step». Che significa? Come spiegava l’assessore ai lavori pubblici, Antonio Blasi, un anno fa «per poter completare tutte le opere di rifinitura vale a dire intonaci, impianti, pavimenti e rivestimenti e infissi, pavimento sono state utilizzate altre fonti di finanziamento». Conto totale, poco più di cinquecentomila euro. A chi vanno? Cinquantamila circa, con affidamento diretto alla Messapica Intonaci che si deve occupare de «i lavori di rifinitura a stucco liscio». «Gli intonaci – dice Antonio Barletta, capo operaio della ditta – erano già stati posati anni prima. Noi abbiamo passato soltanto pochi centimetri». Resta dunque da capire chi ha messo l’intonaco crollato, visto che nel cantiere passano altre tre ditte (che però almeno sulla carta si occupano di pavimentazioni, infissi e facciata).
Che qualcosa non andasse per il verso giusto, lo si capisce scavando nell’archivio del Comune. Il consigliere di Fratelli d’Italia, Christian Continelli, a marzo dello scorso anno denunciava un «cambio in corso d’opera della ditta esecutrice alla Pessina, nonché notizie relative ad errori nella messa in opera di pavimentazione ed intonaco». Esattamente quello che è crollato e che ha rischiato di trasformare un cattivo lavoro in una tragedia. Eppure l’ex sindaco Domenico Tanzarella, un anno fa, parlava in una lettera al premier Matteo Renzi della Pessina come un «esempio da seguire», tanto che la scuola era riuscita a intercettare i fondi per le Scuolebelle, quelli per il risparmio energetico, per la nuova palestra, e si era appena candidata a nuovi fondi per l’ampliamento della sede.
Oggi sarà a Ostuni il sottosegretario Davide Faraone. «Chi ha sbagliato pagherà», dice. Mentre il ministro Stefania Giannini ha annunciato un’inchiesta interna. Il Governatore Nichi Vendola ha parlato di fatto «inaccettabile» mentre Beppe Grillo ha attaccato: «I nostri figli non sono sicuri nemmeno a scuola».