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 2015  aprile 12 Domenica calendario

Storica stretta di mano tra Barack Obama e Raúl Castro • Il Governo promette di far scendere il peso delle tasse sotto il 43 per cento • Il killer del tribunale di Milano si esercitava al Poligono da quattro anni • Un’autobomba in Thailandia fa sette feriti • Crolla un viadotto: Sicilia spaccata in due • Un ragazzo su tre è vittima di bullismo


Panama Con una storica stretta di mano al Vertice delle Americhe a Panama il presidente Usa Barack Obama e quello di Cuba Raúl Castro hanno avviato il primo incontro tra i due Paesi dopo oltre 50 anni. «Noi vogliamo ristabilire nuove relazioni diplomatiche con Cuba. La toglieremo dalla lista dei Paesi che sostengono il terrorismo; mi appellerò al Congresso per eliminare le sanzioni e il blocco economico», ha detto il leader Usa. « Obama è un uomo onesto. Sto leggendo qualcuna delle sue biografie. Non le ho ancora finite eh... però ho capito che il presidente viene da umili origini. Se Obama è l’uomo che è, penso che ciò dipenda da quelle umili origini», ha replicato Castro. Nel concreto nulla è ancora acquisito, ma stringendosi la mano per la seconda volta, alla fine dell’incontro, Obama ha detto che «ora possiamo andare avanti anche se non siamo d’accordo su molte cose». A Castro l’ultima battuta: «Concordo in pieno. Dovremo essere pazienti, molto pazienti».

Tasse L’annuncio di Renzi di venerdì notte, «è finito il tempo delle tasse», trova una traduzione immediata nella versione finale del Def, il documento di economia e finanza trasmesso ieri al Parlamento ed al presidente della Repubblica. Per il 2015, il governo, prevede infatti di far scendere la pressione fiscale sotto la soglia del 43% e quindi di proseguire nel percorso di riduzione sino a tutto il 2018. Nell’anno che ci siamo lasciati alle spalle il prelievo ha fatto segnare un aumento dal 43,4 al 43,5% (Baroni, Sta)

Giardiello 1 Claudio Giardiello, l’uomo che giovedì ha ucciso tre persone e ne ha ferite altre due al Tribunale di Milano, si è sentito male ieri nel carcere di Monza, quando doveva essere interrogato: non appena sedutosi davanti al giudice per le indagini preliminari è svenuto, poi — portato in infermeria — farfugliava e non riconosceva le persone intorno a sé. L’arresto dell’immobiliarista 57enne è stato in ogni caso convalidato. Intanto il governo ha stabilito ieri che per le vittime della sparatoria saranno celebrati, probabilmente mercoledì, funerali di Stato in Duomo.

Giardiello 2 Marco Eller Vainicher, l’avvocato che tra il 2009 e il 2012 ha assistito Giardiello in una serie di cause contro il nipote Davide Limongelli e altri ex soci ha spiegato: ogni tanto «era aggressivo», diceva «il mondo ce l’ha con me, voglio farla finita. Ma non era credibile più di tanto» perché dopo lo sfogo «passava tutto. Aveva crisi maniaco-depressive». In questa sindrome da complotto, Giardiello accusava suo nipote (che ha ferito), gli ex soci (uno, Giorgio Erba, lo ha ucciso) e il giudice Fernando Ciampi (l’ultima vittima) perché in un paio di cause gli aveva dato torto. Da anni il killer aveva fissi in mente gli obbiettivi da colpire. E nel periodo in cui alcuni testimoni collocano le sue prime idee di vendetta, Giardiello iniziò ad allenarsi con la pistola al poligono di Milano. Le prime esercitazioni sono del maggio 2011, hanno accertato i carabinieri. Non si può affermare che l’uso sportivo della pistola sia stato fin dall’inizio finalizzato agli omicidi, ma di certo, in Tribunale, Giardiello ha sparato quasi «da professionista».

Thailandia Autobomba nel paradiso thailandese di Koh Samui, venerdì sera. Bilancio: sei feriti lievi – tra cui bambina italiana di 12 anni - e danni ingenti nel seminterrato del centro commerciale «Central Festival», a un passo dalla frequentatissima spiaggia di Chaweng. Secondo la polizia, un pickup Mazda imbottito di esplosivo è stato fatto saltare con un segnale inviato da un telefonino. La matrice dell’attentato di venerdì, sempre secondo informazioni di origine governativa, non dovrebbe essere di natura islamica. I militari collegano invece l’episodio di venerdì sera a due bombe esplose nei pressi di un grande centro commerciale della capitale, Bangkok, lo scorso febbraio, che avevano ferito due persone. Azione che, secondo il primo ministro e leader della giunta al potere, Prayuth Chan-ocha, aveva lo scopo di «discreditare l’immagine dell’esecutivo». In verità, la Thailandia, Paese che ha vissuto nella sua storia recente numerosi colpi di Stato militari, vive in un’instabilità perenne. In marzo la polizia aveva operato alcuni arresti nell’ambiente delle «camicie rosse», ovvero i sostenitori dell’ex premier Thaksin Shinawatra, deposto nel 2006 e da allora in esilio, e della sorella Yingluck Shinawatra, vincitrice delle elezioni del 2011, nominata premier per essere a sua volta rimossa nel maggio dello scorso anno. In una simile situazione, attribuire un attentato come quello di Koh Samui è un esercizio arduo. «Al momento — ha dichiarato all’Ap il generale Sansern Kaewkamnerd, n portavoce del governo — le autorità hanno individuato una pista che metterebbe in relazione l’attentato di Koh Samui con quello di Bangkok. Stiamo dando la caccia ai responsabili sulla base di tracce che abbiamo trovato nel centro commerciale». (Salom, Cds)

Sicilia In Sicilia s’è sbriciolato il viadotto Himera della principale autostrada siciliana, la Palermo-Catania, investito da una frana di quattro milioni di metri cubi che è venuta giù da un paese a monte, Caltavuturo. Esperti e tecnici dicono che almeno una campata è spacciata – bisognerà abbatterla e ricostruirla – e che «sarà questione di anni». Ora, per muoversi fra le due più grandi città dell’isola nel tempo più breve – quasi quattro ore - bisogna passare da Messina. Un disastro per il turismo e per l’economia visto che da queste parti, oltre ai guasti dell’Anas, bisogna fare i conti con treni che percorrono 200 chilometri in cinque ore lungo la tratta della Palermo-Catania.

Bullismo Su 15.268 ragazzi intervistati dal portale Skuola.net, uno su tre si è dichiarato vittima di bullismo. La fascia d’età più esposta è tra i 14 e i 17 anni. L’87 per cento delle vittime è stato preso di mira nella vita reale, ma lo stalking online cresce tra le adolescenti. Quasi l’85 per cento degli studenti appartiene a un gruppo classe su WhatsApp, il 97 ha uno smartphone. (Zunino, Rep)

(a cura di Roberta Mercuri)