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 2015  aprile 10 Venerdì calendario

Le banche danno sempre meno prestiti ma comprano più Btp. Lo dice Bankitalia. Il tema dei crediti problematici resta così centrale per gli istituti italiani e il governo ha annunciato di voler intervenire entro giugno con una soluzione «leggera»

Meno prestiti e più Btp. Malgrado le attese, gli auspici e le speranze anche a febbraio la fotografia del mercato del credito resta quella ormai consolidata. A certificarlo è Bankitalia, che nella nota periodica sulle «principali voci dei bilanci bancari» segnala un calo del 2% dei finanziamenti al settore privato, con quelli alle famiglie scesi dello 0,4% mentre verso le imprese sono diminuiti del 3%. Mentre i titoli di Stato toccano quota 423 miliardi di euro, nuovo record in vista del Qe della Bce. Una situazione ancora negativa malgrado i primi segnali incoraggianti visti a inizio anno.
L’istituto centrale segnala poi come il tasso di crescita delle sofferenze resti quasi invariato al 15,3% (15,4% di gennaio). Il tema dei crediti problematici resta così centrale per gli istituti italiani. Il governo ha annunciato di voler intervenire entro giugno con una soluzione «leggera» e che, secondo alcune voci, potrebbe limitarsi a misure di snellimento delle procedure giudiziarie e, forse, a far calare da 5 a un anno la deducibilità delle perdite sui crediti “sterilizzando” così i rilievi Ue sulla procedura per il trattamento delle imposte differite attive messo in piedi qualche anno fa. Una soluzione che si scontra tuttavia con i problemi di bilancio pubblico. Solo sgravandosi di una buona parte dei 185 miliardi di sofferenze le banche italiane potranno sfruttare appieno le misure straordinarie varate dalla Bce (Tltro e Qe). Proprio le scadenze relative a queste e alla precedente asta Ltro secondo fonti di mercato sarebbero alla base della crescita dei titoli in portafoglio delle banche. Gli istituti avrebbero così restituito i fondi Ltro e parcheggiato la liquidità sui Btp oltre ad acquistare titoli di Stato da usare come collaterale per la successiva operazione Tltro
A muoversi sono intanto gli istituti maggiori. Ieri l’ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, ha annunciato che «da parte del Cda di Unicredit c’è stata l’approvazione dello schema dell’operazione Kkr» riguardante i crediti ristrutturati, che coinvolge anche Intesa Sanpaolo e Alvarez & Marsal.
Ghizzoni ha spiegato che «i numeri non sono enormi, da 1-2 miliardi di esposizioni, poi si vedrà con il tempo, non c’è un minimo né un massimo». Si tratta comunque di «aziende in bonis che magari sono appesantite da un debito alto» e il target sono quelle di «medie dimensioni – prosegue – ma non è un fondo diretto alle piccole imprese». Tornando ai tempi del veicolo, Ghizzoni ha detto che «ci sono i colleghi operativi per farlo partire il più velocemente possibile».