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 2015  aprile 10 Venerdì calendario

Dopo Nunzia De Girolamo anche il marito Francesco Boccia rischia di perdere la poltrona. Alla presidenza della commissione bilancio di Montecitorio potrebbe andarci Pier Paolo Baretta

C’è stato un momento, all’inizio di questa legislatura, nel quale Nunzia De Girolamo e Francesco Boccia, moglie Ncd e marito Pd, sembravano la rappresentazione plastica di una stagione che arrivava per restare. Ministro lei, presidente della commissione bilancio della Camera lui. Entrambi «vedroidi», che sta per membri dell’associazione VeDrò di Enrico Letta, quella che con sei ministri, un vicepresidente e il premier era sembrata per qualche mese il nuovo compasso del potere politico e culturale del paese. Poi è arrivata la Leopolda a prendersi la parte del leone e per i due sono iniziati i guai. Lei, senza più la poltrona da ministro (che già aveva perso sotto Letta) e lui, spesso critico col nuovo presidente del consiglio.
Mercoledì sera l’assemblea dei deputati di Area Popolare ha sollevato lei dall’incarico di capogruppo, affidandolo a Maurizio Lupi ancora fresco di dimissioni dal dicastero delle infrastrutture. «Ncd come il Grande Fratello. Nominata da Alfano, sono dovuta uscire dalla casa per le mie idee», ha twittato la De Girolamo. «Vengo sostituita perché continuo a dire che il centrodestra non può stare con Renzi e ho il peccato originale di voler dire che si costruisce il centrodestra anche con Berlusconi», ha spiegato più tardi, ribadendo di «non voler essere lo zerbino di Renzi».
Neanche una notte per riassorbire la botta che ieri mattina dalla maggioranza è filtrata un’indiscrezione che vuole lui, Francesco Boccia, prossimo alla bocciatura come presidente della commissione bilancio di Montecitorio. Funziona così: ogni due anni i presidenti di commissione scadono e occorre un voto favorevole dei commissari per riconfermarli. Succede però che quella casella potrebbe occuparla Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’economia, nel quadro più generale di un rimpasto che porterebbe a via XX settembre Ettore Rosato, renziano vero.
La «data di scadenza» della Bilancio è il 7 maggio, tra poco meno di un mese. Una ragione di più per Ncd di prendersela comoda nell’individuare il nome da mandare agli affari regionali. Sfumata la candidatura di Dorina Bianchi, nella shortlist con il senatore Nico d’Ascola, che però «sconta» il genere maschile, ci sono l’ex assessore piemontese Claudia Porchietto e la portavoce nazionale Valentina Castaldini. Nomi esterni al parlamento che avrebbero il pregio di non mettere in crisi i delicatissimi equilibri raggiunti nei gruppi parlamentari dei centristi.