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 2015  aprile 10 Venerdì calendario

Aerei, arriva la tassa per le Città metropolitane. Oltre ai dieci euro che già si pagano su ogni biglietto si pensa ad un diritto aeroportuale per risolvere tutti i problemi. Così però il carico fiscale ricade su un turismo già provato dalla crisi, peraltro alla vigilia dell’Expo

«È altresì attribuita alle Città metropolitane la facoltà di istituire un’addizionale sui diritti di imbarco portuali e aeroportuali». Si appellano a questa norma, contenuta nel decreto sul Federalismo fiscale 68/2011, finora non applicata, i sindaci delle Città metropolitane per far quadrare i conti traballanti per i tagli decisi dalla legge di Stabilità 2015. 
Un’altra tassa sui biglietti aerei? Esatto. Perché quando si acquista un volo già ora i balzelli ne appesantiscono il costo. Esiste ancora il prelievo di tre euro a favore del Fondo che serve per alimentare gli ammortizzatori sociali delle compagnie aeree, a partire da Alitalia, così come ha ricordato di recente un report dell’Inps. Allo stesso modo ci sono i 5 euro che, in base a una legge del 2012, i Comuni possono imporre come addizionale «in relazione al transito di passeggeri su scali aeroportuali nazionali, se provenienti da scali non domestici». Un euro va invece al bilancio dello Stato per la successiva riassegnazione e 0,50 servono a ridurre il costo a carico dello Stato del servizio antincendi. In questo modo si può arrivare quasi a 10 euro. 
La nuova tassa andrebbe alle Città metropolitane: «Si parla di un valore assolutamente minimo dell’importo per biglietto o passeggero – ha spiegato il presidente dell’Anci (associazione dei Comuni), Piero Fassino —. L’effetto positivo non sta nella dimensione unitaria, ma nel moltiplicatore. L’applicazione di un diritto aeroportuale per la Città metropolitana di Roma gli risolve tutti i problemi, stante i flussi di traffico di Fiumicino». 
Ma pochi giorni fa in una lettera inviata al premier Matteo Renzi, Assaeroporti, Assaereo, Iata, Federturismo e Ibar, in pratica le associazioni che rappresentano l’intera filiera del trasporto e del turismo, protestano contro l’«ennesima vessazione» già prospettata nel decreto Enti locali. La preoccupazione è che l’elevato carico fiscale ricada su un turismo già provato dalla crisi, peraltro a ridosso dell’appuntamento dell’Expo, disincentivando la domanda di trasporto aereo da parte dei cittadini. La parola passa ora a Palazzo Chigi.