Corriere della Sera, 10 aprile 2015
Tagli, Renzi assicura una suddivisione più equa per i Comuni. In passato, si sarebbero scaricati per oltre il 75 per cento sulle tre Città metropolitane di Roma, Firenze e Napoli
Tanto rumore per nulla. Il prossimo anno i tagli ai trasferimenti dello Stato ai Comuni non erano previsti e non ci saranno. Anche se resta il problema, per i sindaci, di come suddividersi tra di loro i risparmi previsti dalla vecchia legge di Stabilità, quella varata a ottobre dell’anno scorso. L’incontro di ieri tra il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ed il presidente dell’Anci e sindaco di Torino, Piero Fassino, ha portato ad un chiarimento delle posizioni. «Il Def non produce alcuna novità per i Comuni. Sono rimasto molto sorpreso dalle dichiarazioni dei sindaci dei giorni scorsi. Oggi mi pare che siano state di tenore diverso» ha detto Renzi.
Rientrato l’altolà preventivo dei Comuni, il governo oggi procederà all’approvazione del Documento che delinea la politica di bilancio del prossimo triennio, e che il 23 aprile sarà trasmesso alla Camera. Gli interventi, a cominciare dalla sterilizzazione degli aumenti dell’Iva, saranno varati in autunno con la nuova legge di Stabilità. Che servirà al governo anche per un ritocco al funzionamento del sistema previdenziale. «Il governo è intenzionato a rimettere mano alla riforma Fornero per attivare una maggior flessibilità in uscita che sia graduale e sostenibile economicamente» ha detto ieri il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti in Senato, «quantificando e qualificando le risorse necessarie per le scelte da fare».
Con i sindaci il governo lavorerà per arrivare a una suddivisione più equa dei tagli decisi in passato, e che si sarebbero scaricati per oltre il 75% sulle tre Città metropolitane di Roma, Firenze e Napoli. C’è l’ipotesi di compensare la sforbiciata ricorrendo a nuove tasse portuali o aeroportuali, come previsto dalle norme sul federalismo, e quella di ripartire i sacrifici su una base di calcolo diversa da quella ipotizzata dall’esecutivo. «Renzi è stato molto chiaro e ha detto che nel Def non ci sono misure che riguardano il 2016 e il 2017» ha detto il sindaco di Roma, Ignazio Marino. Dopo i Comuni, però, adesso anche le Province si sono messe a fare la voce grossa sui tagli decisi nel passato. «Se il governo intende mantenere i due miliardi di tagli per il 2016 e i tre dell’anno successivo, anche le poche Province che riusciranno a chiudere i bilanci nel 2015 non riusciranno a farlo l’anno prossimo» dice il presidente dell’Unione delle Province, Alessandro Pastacci.