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 2015  aprile 10 Venerdì calendario

Francia, cyberterroristi colpiscono la tv pubblica Tv5Monde in nome del Califfato. Minacce contro i soldati. Inquirenti cauti sugli autori del black out

«Non siamo in grado di controllare la diffusione dei nostri programmi. Chiediamo scusa ai nostri telespettatori». È con un breve videomessaggio che mercoledì sera, poco dopo le 22, Yves Bigot è apparso sugli schermi di Tv5Monde. Il direttore della televisione pubblica solitamente vista in oltre 200 Paesi sembrava inerme di fronte a un attacco di una “violenza inaudita”, come ha sottolineato nel suo rapido discorso.
Un blackout che non ha precedenti nella storia della tv francese. Nel giro di pochi minuti, gli hacker sono riusciti a bloccare prima l’account Twitter ufficiale, il sito Internet e progressivamente tutti i server e gli strumenti di trasmissione. Gli schermi nelle stanze della produzione e della regia, sono diventati improvvisamente neri, mentre le connessioni Internet saltavano e i canali del gruppo, nove generalisti e due tematici, hanno smesso di trasmettere. Un momento di shock, a cui sono seguite ore di lavoro frenetico, nel cuore della notte, con un solo obiettivo: tornare in onda il più presto possibile.
Sul sito e sul profilo Twitter sono apparsi messaggi di un gruppo che si definisce “CyberCaliffato” e sostiene di essere legato all’Is. Gli inquirenti francesi non confermano per ora la firma dell’azione. «Numerosi elementi» portano a pensare che si tratti «davvero di un atto terroristico», ha spiegato il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve, ma al momento «la prudenza è d’obbligo». Mentre numerosi esperti di sicurezza informatica hanno sollevato dubbi sul fatto che siano davvero i militanti dell’Is in prima persona ad aver colpito. Tra le ipotesi c’è quella di un attacco su commissione, effettuato da un hacker professionista pagato dallo Stato islamico per i suoi servizi, ma anche quella di uno sfruttamento del “marchio Is” per aumentare la risonanza mediatica di un hackeraggio non collegato agli estremisti islamici.
Ieri mattina i ministri degli Esteri, dell’Interno e della Cultura sono arrivati nella redazione di Tv5Monde per sottolineare la gravità di un nuovo attacco a un simbolo dell’informazione, tre mesi dopo gli attentati a Charlie Hebdo. La ripresa dei programmi è stata lenta e graduale e richiederà diversi giorni prima di essere completata. Ma un primo importante traguardo simbolico è stato raggiunto ieri alle 18 quando la redazione è riuscita a mandare in onda in diretta il telegiornale, il più seguito, anche se in versione semplificata e interamente dedicata all’attacco subito.
L’emittente ha sporto denuncia ed è stata aperta un’inchiesta per intromissione in sistemi informatici e associazione a delinquere con fini terroristici, condotta dalla Direzione generale della sicurezza interna (Dgsi), dalla sezione antiterrorismo della polizia e da quella specializzata in attacchi informatici. Gli hacker hanno diffuso sul sito di Tv5Monde delle minacce ai militari francesi impegnati in Medio Oriente, pubblicando alcuni nomi. I cyber-terroristi avrebbero anche provato a diffondere immagini sulle frequenze della tv, riuscendo però solo a bloccarla.