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 2015  aprile 09 Giovedì calendario

Le Olimpiadi d’italiano. Dei 25mila studenti che si sono sfidati alle selezioni ne sono rimasti 84, che domani, a colpi di sintassi e grammatica, cercheranno di portarsi a casa il premio

Unico e diverso, nobile e solido, come lo sognava – e profetizzava – Dante. Colto ed elegante, modaiolo e addirittura “goloso”, come l’hanno disegnato i secoli a venire. Fino ad arrivare all’attualità, che, nelle stime Onu, lo vede all’ottavo posto nel mondo per numero di persone che lo parlano – 290 milioni, tra prima e seconda lingua – e forte dei mille fascini che esercita sulle altre culture e le altre lingue seppure con prestiti non sempre altisonanti, tra “pizza” e “cappuccino”, l’italiano torna sotto i riflettori per conquistare le nuove generazioni, grazie a una vera e propria competizione internazionale. Si scriverà domani, infatti, a Palazzo Vecchio a Firenze, l’ultimo capitolo dell’edizione 2015 delle Olimpiadi di Italiano organizzate dal Ministero di Istruzione Università e Ricerca nell’ambito delle Giornate della Lingua, che vedrà sfidarsi a colpi di grammatica e sintassi 84 giovani finalisti, tra 14 e 19 anni, provenienti da tutta Italia. E da scuole italiane all’estero. Obiettivo, individuare dieci vincitori e premiarne conoscenze e meriti, ma soprattutto, forse, arruolare un esercito di giovani cultori della lingua, se non pura, comunque protetta da forme gergali ed errori che nascono come eccezioni e finiscono presto per farsi regola.
TESTIMONIAL
Insomma, una sorta di nuovi “testimonial” del buon italiano. L’idea piace, a giudicare dai numeri. I partecipanti alle gare intermedie sono stati quasi 25mila, a fronte dei poco meno di 15mila dell’anno precedente. Circa 4.000 vengono da Istituti tecnici o professionali, il doppio rispetto all’ultima edizione. I finalisti, nelle sezioni junior, senior ed esteri, sono sia ragazze, 41, che ragazzi, 43, e provengono da tutte le regioni italiane. Le più attente alla lingua sembrano Veneto e Marche, che vantano ben sei finalisti ciascuna. Rappresentati tutti gli indirizzi di scuola secondaria di II grado. E se il classico è al primo posto, con 36 istituti, lo scientifico non rimane troppo indietro, con 31. Presenti quattro studenti selezionati in scuole italiane all’estero – due da Madrid, uno da Atene, uno da Francoforte – e due che studiano l’italiano come seconda lingua scelti tra 35 scuole di lingua tedesca e ladina, senza trascurare oltre mille concorrenti dalla provincia autonoma di Bolzano. Ragazzi diversi per età, percorsi e aspirazioni, accomunati dalla passione per l’italiano. E, letteralmente, per le sue sfide. «Sono prove diverse da quelle che sosteniamo a scuola – racconta Simone Francescangeli, 18 anni, romano, liceo classico Socrate – Di solito, lavoriamo su interpretazione e contesto storico, qui siamo davanti a quiz a risposta multipla, fino alla finale eseguiti su piattaforma informatica. È un discorso tecnico».
I TEST
Le prove si concentrano su grammatica e sintassi, comprensione e lessico. «Non ti puoi preparare più di tanto – dichiara Alessandro Passeretti, 15 anni, liceo classico Carducci di Napoli – L’italiano lo devi sapere». «Partecipare alle Olimpiadi è un’esperienza interessante – secondo Guido Fiorillo, 18 anni, IIS Raffaello di Urbino, studente che ha già partecipato alla competizione lo scorso anno, classificandosi al terzo posto – Sarà bello incontrare ragazzi di tutta Italia con la mia stessa passione».
VOCAZIONE
E sì, perché per tutti l’italiano è una “vocazione”, che va ben al di là delle scelte future. «Il prossimo anno mi iscriverò a Matematica – assicura Fiorillo – vorrei fare ricerca. Spero di rimanere in Italia». È diviso tra Filosofia e Architettura, Francescangeli, che però è sicuro di non voler lasciare il Paese. Non partirà neppure Passeretti. Guarda lontano, invece, Sofia Marini, 19 anni, liceo classico Torquato Tasso di Roma: «Mi affascinano le relazioni internazionali, non mi dispiacerebbe un futuro all’estero». Intanto, il primo traguardo è quello della finale, che mette in palio stage, soggiorni studio, libri, dizionari e due opere di Ugo Nespolo.
A valutare i candidati, una giuria di esperti composta da Gian Luigi Beccaria, come presidente, Giulio Ferroni, Luca Serianni, Sergio Scalise e Maria Chiara Boldrini, vincitrice Premio Campiello Giovani 2014. Il compito, poi, sarà tenere alto l’onore della lingua. E correggerne le “involuzioni”. «Non sopporto chi sbaglia congiuntivo e condizionale», sostengono Passeretti e Marini. «No alle eccessive semplificazioni», dice Francescangeli. Aggiunge Fiorillo: «Basta con l’uso di termini inglesi». La battaglia per la lingua è già iniziata. E ha i suoi primi campioni.