la Repubblica, 9 aprile 2015
In Italia un appalto su tre è irregolare. Si calcolano 4,1 miliardi di danni alle casse dello Stato causati sia da dipendenti pubblici disonesti sia dalle truffe al sistema poi ci sono i 4 miliardi di beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e infine quegli otto milioni di evasori. Dal rapporto annuale della Guardia di Finanza si evince che siamo un Paese stretto tra corrotti e furbetti
Ci sono gli ottomila evasori totali, gente che non ha mai versato un solo euro al fisco ma che, ormai, in questo Paese non fanno nemmeno più notizia. Poi ci sono gli appalti pubblici irregolari, uno su tre di quelli controllati, e i 4,1 miliardi di danni alle casse dello Stato causati sia da dipendenti pubblici disonesti sia dalle truffe al sistema sanitario, a quello previdenziale, ai fondi comunitari e nazionali. E, infine, ci sono i 4 miliardi di beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. È questa la fotografia del Paese scattata dalla Guardia di Finanza nel rapporto annuale 2014. Dati che descrivono un paese stretto tra corrotti e furbetti a discapito di chi, invece, la legge la rispetta.
I numeri più inquietanti riguardano i reati contro la pubblica amministrazione. Duecentoventi le gare pubbliche analizzate dalle Fiamme Gialle l’anno scorso. I risultati sono impietosi: il monitoraggio della gare pubbliche, del valore complessivo di 4,6 miliardi, ha mostrato come più di un terzo di queste (un miliardo e 793 milioni di euro), venga assegnata in maniera irregolare. Cifre che trovano riscontro nelle tantissime inchieste aperte in tutta Italia: 933 denunciati e 44 arrestati. Poi l’evasione, storica piaga del nostro Paese. Gli evasori totali stanati sono 8mila. Persone che nella loro vita non hanno mai pagato un euro di tasse. Più difficile capire quanto hanno evaso: i dati della Fiamme Gialle parlano soltanto di 1,2 miliardi di euro sequestrati per reati tributari e di 13mila denunciati. Ma per avere un’idea basta andare a vedere i numeri degli anni precedenti: 16,1 miliardi sottratti a tassazione nel 2013 da 8.316 evasori totali, ben 22,7 nel 2012 (gli sconosciuti erano 8.615) e 21 miliardi nel 2011, quando furono beccati in 7.500. E, quindi, tutto fa pensare che anche nel 2014 le cifre siano degne di una manovra finanziaria.
Dettagliatissimi, invece, i numeri che riguardano le somme sottratte alle casse dello Stato: 4,1 miliardi tra frodi e sprechi. Indagando sulle truffe ai finanziamenti pubblici, la Gdf ha scoperto contributi illecitamente percepiti per quasi 1,3 miliardi: 666 milioni provenivano dall’Unione europea e 618 da fondi nazionali. Inoltre, sono state accertate frodi per 113 milioni alla spesa previdenziale e per 141 milioni alla spesa sanitaria. Così anche nella pubblica amministrazione in cui gli sprechi sono costati 2,6 miliardi.
Proprio per questo il comandante generale della Finanza, Savero Capolupo, ha definito l’azione della Fiamme Gialle come «essenziale» per «migliorare l’efficienza dello Stato», ridare «slancio all’economia sana» e, soprattutto, «assicurare il corretto impiego delle risorse».