la Repubblica, 9 aprile 2015
E Salvini vuole radere al suolo tutti i campi rom e fa infuriare la Boldrini («Non possiamo annientarli»), stupire il M5S («fu la lega a finanziarli») e inorridire il Vaticano («Sono frasi stupide»)
«Cosa farei io al posto di Alfano e Renzi? Con un preavviso di sfratto di sei mesi, raderei al suolo tutti i campi rom». Matteo Salvini sceglie la giornata internazionale dell’inclusione di rom e sinti per sparare la sua ultima bordata: la ruspa sui campi nomadi. Ma se sulla soluzione dell’emergenza rom la politica ancora tentenna, sulla frase shock del leader leghista la reazione è immediata. A partire dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, che bolla come «inquietante» la frase di Salvini.
Quella dei campi rom è una vecchia emergenza per il nostro Paese, condizionata da mille luoghi comuni sul “popolo nomade”. Qualche numero aiuta a capire: in Italia vivono 180mila tra rom e sinti, pari allo 0,25% della popolazione, una percentuale nettamente inferiore a quella di altri Paesi europei.
Più della metà ha la cittadinanza italiana. Meno di 40mila vivono nei campi nomadi. La politica? In gran parte assente, nonostante la richiesta della Commissione Ue del 4 aprile 2011 per una soluzione dell’emergenza e il rischio di una procedura d’infrazione.
Neppure la Strategia nazionale di inclusione dei rom è servita: varata nel 2012, stando al rapporto dell’Associazione 21 luglio, «non ha significato un sostanziale mutamento delle condizioni di vita delle comunità». Non solo. «L’anno scorso – si legge nel rapporto – tra Roma e Milano si sono registrati più di 230 sgomberi forzati».
La Lega su questo terreno fa campagna elettorale. «Preavviso di sfratto di sei mesi – ha affermato Salvini alla trasmissione Mattino 5— e preannuncio la ruspa. Nel frattempo i rom, come tutti gli altri cittadini, si organizzano: comprano o affittano casa. Poi io spiano e rado al suolo i campi che in Europa non esistono». Immediata la replica della presidente della Camera, Laura Boldrini: «Trovo il verbo “radere” inquietante. I campi non vanno mantenuti, ma deve essere trovata una soluzione abitativa alternativa. Questo non significa annientare chi abita i campi». Per il M5S, «Salvini è un bugiardo – attacca il capogruppo al Senato, Andrea Cioffi – nel 2009 è stata proprio la Lega a finanziare i campi nomadi». Dura anche la reazione della Chiesa: «Sono posizioni estreme, assurde, come quelli che dicono “i musulmani? Li ammazzerei tutti” o “i migranti? Vadano tutti a casa loro” – commenta il cardinale Antonio Maria Vegliò, capo dicastero vaticano per i migranti – Sono frasi stupide e non varrebbe nemmeno la pena perdere tempo per commentarle». La reazione delle associazioni è affidata alle poche parole di Dijana Pavlovic, portavoce della “Consulta Rom e Sinti”: «Dopo che ci hanno segregato per 30 anni ora pensano di mandarci via con le ruspe? Devono solo provarci». A fine giornata Salvini torna sul caso. Come? Attaccando: «È inquietante che la Boldrini sia presidente della Camera, sui siti il 90% dei commenti è a mio favore». Ma c’è chi si spinge oltre. È il “sindaco- sceriffo” Joe Formaggio, di Albettone (Vicenza), quello che si vanta di dormire con il fucile sotto il cuscino: ieri ha affisso cartelli con il simbolo del divieto e l’avvertimento “No ai nomadi”.