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 2015  aprile 07 Martedì calendario

Il neonato abbandonato negli orti di Milano. Nato da 48 ore al massimo, era appoggiato per terra sopra un sacchetto di plastica. Si cerca la madre. La pensionata che lo ha salvato: «Pensavo fosse immondizia, poi ho sentito il pianto: stavo svenendo»

Il latte l’ha preso senza fatica, poche ore dopo essere arrivato in ospedale, anche se non era quello della sua mamma che chissà adesso dov’è. L’ha abbandonato intorno all’ora di pranzo del lunedì dell’Angelo. L’ha lasciato per strada, nato da poche ore, con indosso una tutina rossa e avvolto in una coperta di lana. Lì, in una zona isolata e lontana dalle case, dove chi l’ha portato però era certo che qualcuno l’avrebbe trovato. Adagiato sopra a un sacchetto di cellophane. Verosimilmente erano conosciute le abitudini di una coppia di anziani pensionati che, ogni giorno, percorre quel vialetto per andare a coltivare l’orto.
Ieri mattina il marito era rimasto nel piccolo appezzamento di terra di via Prealpi a Cormano, a nord di Milano, fino alle 12.30. Poi alle 14.30, lungo la strada che porta verso gli orti, s’era incamminata la moglie. È stata lei a notare un fagotto vicino alla macchina parcheggiata: «Mi sono avvicinata convinta che fosse pattumiera o un bambolotto – racconta Giuseppina, 75 anni –. Ma poi l’ho sentito piangere. Mi sono sentita mancare le gambe...». È stato il marito, con il cellulare, a chiamare il 118: «Venite, hanno lasciato un bambino».
Il bimbo è stato soccorso dalla Croce rossa di Bresso e ricoverato nel reparto di Neonatologia dell’ospedale Niguarda di Milano. È in buone condizioni. I medici lo hanno trovato infreddolito (è rimasto all’aperto, con ogni probabilità, per un’ora), ma senza segni di maltrattamenti. La dottoressa di turno e gli infermieri l’hanno chiamato Alberto. Anche se dal punto di vista legale si tratta di poco più di un soprannome, visto che per legge spetta al Tribunale dei minori di Milano che lo ha preso in carico dargli un nome che non lo renda «identificabile» in futuro.
Il piccolo Alberto pesa 2.570 grammi e, per i medici del Niguarda, è stato abbandonato a 24-48 ore dalla nascita (sabato o il giorno di Pasqua).
I carabinieri della compagnia di Sesto San Giovanni che si occupano delle indagini contano di riuscire ad individuare la madre e chi lo ha lasciato lungo il vialetto sterrato in una zona senza telecamere, ma vicina alle case. Secondo i primi accertamenti può trattarsi di un piccolo di origini straniere, visto che ha la carnagione olivastra e i capelli nero corvino. Ma sono solo ipotesi. Difficilmente, il piccolo Alberto, è stato partorito in ospedale. Fanno pensare a un parto in casa, o chissà dove, le condizioni del cordone ombelicale, tagliato in modo «non corretto» secondo i protocolli medici, e l’assenza dei segni delle punturine che normalmente vengono effettuate subito dopo il parto.
Gli investigatori hanno interrogato gli abitanti di via Prealpi. Chi ha abbandonato il neonato l’ha fatto tra le 12.30 e le 14.30 di ieri (l’allarme è stato dato alle 14.33) e deve aver raggiunto la zona in macchina. Un’area poco conosciuta se non da chi frequenta le case nei dintorni e gli orti. Il vialetto dove è stato lasciato il piccolo è una piccola traversa sterrata di via Prealpi, circondata da recinzioni alte quasi due metri. Non un luogo dove ci si trova a passare per caso, quindi. In più il piccolo è stato lasciato vicino all’auto dei due pensionati, dettaglio che fa ipotizzare agli inquirenti una buona conoscenza delle abitudini della coppia e la certezza, da parte dei genitori del piccolo, che Alberto sarebbe stato soccorso nel giro di pochi minuti.