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 2015  aprile 07 Martedì calendario

Enrico Mentana torna in Rai? Solo una bufala. Il direttore del Tg La7 rilascia un’intervista a tutto campo al blog di Grillo. Solo che nella versione scritta scompare un «non» che si sente distintamente nel video del colloquio. Tanto rumore per nulla

Che Enrico Mentana parli di Rai, del suo possibile ritorno a viale Mazzini, della riforma – o presunta tale – messa a punto dal governo Renzi è normale. Chicco Mitraglia, in fondo, non è solo il direttore del Tg de La7, è anche un vero esperto (non chiamatelo guru, per favore) della televisione. E che l’ex direttore del Tg5 ne parli con il blog di Beppe Grillo, con una lunga intervista a tutto campo, è quasi normale.
Fa parte del gioco. Ma tutto diventa maledettamente anormale se dal testo dell’intervista scompare un «non» («non penso che avrebbe un senso vedermi tornare in Rai»), che nel video si sente nettamente. E nelle interviste i dettagli, come i non, contano eccome. Tanto da scatenare una sorta di rissa mediatica a colpi di post sui social network e video sulla rete.
Tutto ha inizio con la pubblicazione sull’home page del blog di Beppe Grillo dell’intervista fatta dal Movimento Cinque stelle al giornalista. Nel giro di pochi minuti, visto che sul sito del leader dei grillini c’è sia il video che il testo della chiacchierata, la «notizia» viene battuta dalle agenzie e ripresa dai quotidiani online: «Confesso che avrebbe un senso vedermici tornare» in Rai. Un colpo che non passa inosservato, Poco dopo, però, Mentana corre ai ripari e sulla propria pagina Facebook corregge il tiro. «Leggo l’apertura del prestigioso sito Huffington Post: “Tornare in Rai avrebbe un senso”». E giù commenti. Sotto il titolo dell’Huff il fotogramma che rivela l’arcano: «Non penso che avrebbe un senso vedermici tornare». Rapido controllo del video e la certezza che Mentana ha ragione diventa granitica, inoppugnabile.
Un «non» che cambia tutto. Almeno in quel dettaglio. Che dettaglio non è affatto, visto che un eventuale ritorno in Rai di Mentana sarebbe davvero un fatto epocale.
Il resto dell’intervista vola via fra passioni e ragioni, tutte legate alla Rai e al modo con il quale il mondo della comunicazione tratta i Cinque Stelle. «Il ddl varato dal governo non è una riforma della Rai», dice il direttore del Tg de La7, «piuttosto è una riforma del meccanismo di elezione del cda». Insomma, è «un pannicello che viene messo perché sta per scadere l’attuale cda». La valutazione di Chicco mitraglia non è affatto piaciuta al Pd che ha delegato il solito Michele Anzaldi a replicare, ovviamente via Twitter. «Definire pannicello il ddl Rai è ingeneroso», scrive sul social il deputato dem e segretario della commissione di Vigilanza Rai. Per Mentana la riforma della Rai «può essere soltanto il prodotto di una discussione aperta in Parlamento».