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 2015  aprile 03 Venerdì calendario

Graziano Delrio ha giurato ieri sera al Quirinale, davanti a Sergio Mattarella, come ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. «Gli italiani hanno bisogno di tante opere, hanno bisogno di vedere che le cose procedono», ha subito detto. Resta aperto il capitolo Ncd per gli Affari Regionali

Graziano Delrio ha giurato ieri sera al Quirinale, davanti a Sergio Mattarella (soddisfatto per «la personalità solida e la caratura e lo spessore politico» dell’ex sottosegretario), come ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Ne aveva dato l’annuncio nel pomeriggio Matteo Renzi, in un Consiglio dei ministri che ha rinviato a dopo Pasqua la scelta del suo successore come sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Né ha sciolto l’altro nodo del rimpasto, il nuovo incarico da assegnare al Nuovo centrodestra, che ha perso una pedina importante, Maurizio Lupi, dimissionario in seguito allo scandalo sulle Grandi opere che ha coinvolto Ercole Incalza.
Delrio è uno degli uomini più fidati di Renzi e viene inserito in un ruolo chiave dell’esecutivo, in un ministero «pesante», che tiene le leve degli appalti. Il suo predecessore, Lupi, gli ha fatto gli auguri: «Un’ottima scelta. Sono sicuro che farà un buon lavoro». E così i colleghi di partito. Da Debora Serracchiani: «Sono certa che Delrio farà fruttare la visione europea dimostrata nella gestione delle risorse comunitarie». A Ermete Realacci: «Può vantare l’esperienza di un sindaco che ha fatto bene». Lo stesso Renzi ha twittato: «Buon lavoro a Graziano Delrio, amico vero e prezioso compagno di strada». Drastico, invece, il no dei 5 Stelle: «Da Lupi a Delrio: dal garante di Ncd al garante delle Coop. Siamo finiti dalla padella alla brace». Qualche mugugno arriva dalla minoranza dem, che teme un eccesso di «renzismo» nel governo: «Benissimo Delrio – dice Pippo Civati –, ma bisognerà capire se sarà di famiglia o riuscirà a essere un po’ laico. Palazzo Chigi ormai è una fortezza, una torre d’avorio tutta renziana».
Un assaggio della politica che farà il neoministro l’ha data nella mattinata di ieri, presentando un progetto per nuove palestre all’Istituto di credito sportivo: «Non bisogna pensare che le infrastrutture siano importanti quando sono grandi o quando collegano grandi poli. Ci sono infrastrutture che sono necessarie alla vita della comunità: e quelle sportive o le nostre scuole lo sono. Ci sono infrastrutture che magari fanno piccoli collegamenti, ma hanno grande efficacia nella vita delle persone». In serata poi ha commentato l’incarico: «Gli italiani hanno bisogno di tante opere, hanno bisogno di vedere che le cose procedono».
Restano da decidere le prossime mosse del rimpasto. Il ruolo di sottosegretario a Palazzo Chigi, ma anche l’incarico da assegnare a Ncd, penalizzato dagli avvicendamenti. C’è da coprire la poltrona del ministro degli Affari regionali, dopo che a fine gennaio si è dimessa Maria Carmela Lanzetta. A questo dicastero potrebbero essere aggiunte, per renderlo più pesante, le deleghe sul Sud e sui fondi comunitari.