la Repubblica, 3 aprile 2015
La strage di Andreas Lubitz era premeditata. Prima di morire e di portare 149 persone con sé, aveva fatto delle ricerche su Internet sui modi di suicidarsi e sulla sicurezza delle porte blindate della cabina di pilotaggio
Andreas Lubitz non è stato colto da un impulso, aveva premeditato la scelta di farla finita al comando di un aereo. Nei giorni che hanno preceduto lo schianto dell’A320 di Germanwings, il copilota tedesco aveva fatto delle ricerche su Internet sui modi di suicidarsi e sulla sicurezza delle porte blindate della cabina di pilotaggio. Lo hanno scoperto gli investigatori della procura di Düsseldorf analizzano un tablet sequestrato nella casa di Lubitz. La cronologia delle pagine viste sul web rivela che il ventisettenne ha passato gli ultimi giorni studiando siti web, digitando per esempio l’espressione “porta del cockpit”, e leggendo pagine su come togliersi la vita.
Quella di Lubitz appare sempre più una trama covata in segreto, aspettando il momento opportuno per realizzarla. Ieri pomeriggio è stata finalmente ritrovata la seconda scatola nera, Flight Data Recorder ( Fdr) che gli investigatori cercavano da dieci giorni sul luogo del disastro. È in pessime condizioni, annerita dalle fiamme, ma ci sono «ragionevoli speranze» che possa essere utilizzata, ha detto il procuratore di Marsiglia, Brice Robin. Il contenuto è ora allo studio del Bureau Enquête et Analyse ( Bea): all’interno sono registrati circa 500 parametri di volo. Si potrà sapere con precisione quali manovre Lubitz ha effettuato quando era solo nella cabina di pilotaggio. Alcuni dettagli sono già noti. È stato Lubitz ad «azionare due volte i comandi per non far scattare l’allarme dell’eccesso di discesa, ed era quindi cosciente» ha precisato Robin, confermando che tra i detriti dell’aereo sono stati ritrovati 40 telefonini di vittime ma che «nessun video è stato esaminato». L’ennesima smentita su un presunto filmato degli ultimi minuti del volo che Bild e Paris Match assicurano di aver visto.
L’inchiesta procede anche sulle possibili motivazioni che hanno spinto Lubitz a uccidersi portando con sé fino alla morte 149 persone. Alla fine del 2014, ha rivelato la Bild, Lubitz aveva subito un incidente stradale. L’apertura dell’Airbag lo aveva ferito, comportando un serio problema alla vista, per il quale il pilota si sarebbe fatto curare a Dusseldorf: a tratti vedeva nero attorno a sé, è scritto su diverse cartelle cliniche. Il tabloid conferma che Lubitz assumeva antidepressivi e ansiolitici, in particolare il Lorazepam, farmaco prescritto a chi ha problemi di sonno e usato contro attacchi di panico. Il copilota aveva mentito ai medici che lo stavano curando e avevano firmato un certificato di astensione dal lavoro proprio per il giorno in cui era a bordo dell’A320. Non è chiaro invece se fosse sotto effetto di psicofarmaci al momento dello schianto. L’analisi dei prelievi di salme recuperati potrà dare maggiori informazioni in merito. La procura di Marsiglia ha confermato ieri che sono stati “isolati” 150 profili di Dna.