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 2015  aprile 03 Venerdì calendario

Berlusconi è davvero tentato di lasciare tutto, Forza Italia e Milan? I successi del passato sono ormai solo un ricordo, sia in politica che nel calcio. Un risultato sotto il 10 per cento alle regionali farebbe scattare il liberi tutti nel partito

Piccolo sondaggio (catastrofista) tra gli esponenti berlusconiani: sotto quale soglia alle Regionali si dovrebbe prendere atto con rammarico che Forza Italia è morta, estinta, non c’è davvero più? Risposta corale: il punto di non ritorno si colloca intorno al 10 per cento. Se Berlusconi fallisse l’obiettivo minimo vitale della doppia cifra, allora tutti concordano che all’indomani
delle elezioni scatterebbe il «rompete le righe».
Ciascuno punterebbe a salvare se stesso, alcuni (pochi) ricollocandosi presso Renzi, altri buttandosi con l’altro Matteo, mentre il grosso dell’esercito si metterebbe al servizio di nuovi condottieri visto che Silvio-Napoleone avrebbe conosciuto la sua Waterloo. E quando mancano due mesi al voto, già tornano in auge nomi fino a ieri accolti con sorrisetti o scetticismo tipo l’ex ministro Passera, per non parlare di «Arfio» Marchini e dello stesso sindaco di Verona Tosi.
Il ragionamento collettivo è che, una volta uscito il dentifricio, diventerebbe impossibile rimetterlo nel tubetto. Se Forza Italia crollasse all’8-9 per cento dal 37 degli anni d’oro, cesserebbe di essere un centro di gravità, anzi per le leggi di Newton sarebbe condannata a ruotare intorno all’astro Salvini. Tanto più se il 31 maggio il Carroccio mettesse la freccia del sorpasso... Dunque nessuno riesce a comprendere razionalmente perché l’ex Cavaliere, anziché sforzarsi di «allargare il consenso in veste di federatore» come lo sollecita pubblicamente Minzolini, ce la stia mettendo tutta per cacciare dal partito Fitto e complicarsi drammaticamente le cose. Verdini ha tentato di farlo ragionare mercoledì a pranzo con l’argomento che gli riesce meglio: i conti. Gli ha detto: «Puglia e Campania sono le due regioni dove Fitto può far danno presentando proprie liste. E guarda caso, sono anche le due regioni dove si esprimerà il 44 per cento degli elettori interessati a questo voto. Stiamo attenti, perché ci vuole niente a perdere altri 3-4 punti». Secondo i sondaggi Forza Italia oscilla tra il 10,5 dell’istituto Piepoli e il 13,5 di Demos. Togli 3 punti, ed ecco il tracollo...
Tra l’altro, sostiene Denis, Fitto non è poi quel diavolaccio che descrivono ad Arcore. Ieri ha reso noto che, se gli rimettono in lista tutti i consiglieri regionali uscenti, in quel caso lui è pronto a sostenere in Puglia il candidato governatore Schittulli e a fiancheggiarlo con una lista. Se viceversa Berlusconi pensasse di umiliarlo a colpi di epurazioni, beh, in quel caso la scissione sarebbe inevitabile.
Il guaio è che al Cav di tutti questi discorsi non importa un fico. Da persona intelligente qual è, ha compreso prima di tutti che il suo ciclo è concluso. Tra l’altro da Mediaset gli suggeriscono di lasciar perdere pure Salvini e di liquidare questo ormai inservibile partito proprio come sta facendo col Milan. Per cui Berlusconi si toglie perlomeno lo sfizio di coltivare le proprie vendette, di farla pagare a chi gliene ha fatte passare... Sono cambiate insomma le sue priorità.
Per dirne una, nei giorni di Pasqua pare voglia tornare dopo due anni in Sardegna, e riaprire Villa la Certosa. Assolto per Ruby, la Quaresima è finita.