Il Messaggero, 2 aprile 2015
Valeria Marini ottiene l’annullamento del matrimonio dalla Sacra Rota. Le sue nozze con Giovanni Cottone sono state cancellate: «È la fine di un incubo. Sono stata ingannata in tutto anche davanti a Dio!»
Circa 700 ospiti, sette metri di velo, centinaia di flash di paparazzi. Celebrato in pompa magna, il 5 maggio 2013 nella basilica romana dell’Ara Coeli, il matrimonio tra Valeria Marini e Giovanni Cottone si è chiuso definitivamente ieri. Di più, è stato cancellato. La soubrette, infatti, assistita dall’avvocato Laura Sgrò, ha ottenuto l’annullamento delle nozze da parte della Sacra Rota. «La fine di un incubo», così la Marini ha commentato la relazione, balzata sin troppo presto dalle pagine patinate della cronaca rosa alle tinte fosche del giallo. Cottone, secondo la nota ufficiale della stessa Marini, le aveva nascosto «l’esistenza di un suo precedente matrimonio concordatario celebrato in chiesa con un’altra donna a Palermo, dal quale erano nati due figli e che non era mai stato annullato da alcun tribunale».
Di fronte alla documentazione circostanziata fornito dall’avvocato, «Cottone non ha potuto eccepire nulla». Così, ora la showgirl è libera di tornare, nel pieno senso del termine, all’altare. «Sono stata ingannata in tutto anche davanti a Dio! – commenta la soubrette neo-nubile – Sono stata ferita nel profondo dei miei valori di donna credente cattolica. La fede, nella mia vita, è sempre stata un punto fondamentale».
I PROBLEMI
I problemi nella coppia si erano manifestati presto, a meno di un anno dalle nozze, ed era stata sempre la Marini a darne notizia e misura. Dichiarò, infatti, pubblicamente che le nozze non erano state consumate e che Cottone si era dimostrato, da subito, «arrogante e aggressivo», specie nei confronti della suocera. Scenate al ristorante, improperi, lacrime. C’è di tutto nella storia della rottura. E, soprattutto, secondo la ricostruzione, ci sono le bugie. «Ero a conoscenza dell’esistenza di un matrimonio civile celebrato da Cottone – racconta la Marini – ma non sapevo nulla di questo precedente matrimonio».
A maggio 2014, la showgirl ha annunciato l’intenzione di chiedere l’annullamento. Circolarono voci di presunti debiti di lui e altrettanto presunti tradimenti – sempre smentiti – di lei. Ora la sentenza: le nozze sono state annullate per l’esistenza di un precedente vincolo coniugale. Il matrimonio della Marini non è il primo celebre a finire davanti alla Sacra Rota. Carolina di Monaco ha atteso dodici anni per vedere annullato il legame con Philippe Junot. Ne impiegò addirittura venti Sandra Milo, che aveva sposato a 16 anni il marchese Cesare Rodrighero, salvo separarsi dopo una ventina di giorni. Tina De Mola concluse così il matrimonio con Renato Rascel, riconoscendo nel tradimento un “vizio” di forma e sostanza. «Matrimonio simulato» fu la causa dell’annullamento tra Nora Ricci e Vittorio Gassman. E i casi sono molti, anzi sempre di più. Negli ultimi anni si è registrato un vero e proprio boom di richieste di annullamento.