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 2015  aprile 02 Giovedì calendario

I magnifici settant’anni di Catherine Spaak. Da Lattuada che ebbe il coraggio di affidarle il suo primo ruolo fino all’Isola dei Famosi: «Ho fatto di tutto, mi manca solo il circo, ma credo che non sia più possibile. Peccato»

Settant’anni domani. Auguri Catherine Spaak. 
Cifra tonda: da festeggiare o far finta di niente? 
«Il compleanno non è mai stato un giorno speciale per me. Diciamo che sono abbastanza incredula perché mi ero fatta un’idea dei 70enni che non corrisponde alla realtà». 
Pensava di essere messa peggio? 
Ride: «Mooooolto, ma moooolto peggio». 
Quanti anni si sente? 
«Aspetti che chiedo a mio marito. Lui dice 55». 
Il regista a cui deve di più? 
«Ci sono Salce, Risi, Monicelli, ma Lattuada fu il primo che ebbe il coraggio di affidarmi il ruolo da protagonista nel 1960 per Dolci inganni». 
L’attore con cui ha legato di più? 
«Sul set sono sempre stata timida e riservata. Dal punto di vista della gentilezza, dell’educazione e della collaborazione penso a Mastroianni». 
L’attrice che ha ammirato? 
«Ero pazza di Audrey Hepburn. Mi piaceva fisicamente, con quegli occhi da cerbiatta. E poi l’eleganza, la classe... oltre al fatto che era anche una grandissima attrice». 
Ha spesso recitato il ruolo dell’adolescente spregiudicata. Cosa ha rappresentato «La voglia matta»? 
«Credo sia stato un film importante per la filmografia italiana perché cambiò il costume riguardo all’immagine della donna e alla bellezza femminile. Allora la tipologia dominante era l’abbondanza mediterranea e la femminilità dirompente, la tipologia androgina alla quale appartenevo fu un scoperta». 
Errori, rimpianti? 
«No. Ci sono film che nascono bene, altri meno. Non ci sono errori, ci sono incontri felici, fortuna...». 
In tv ha fatto «Harem» per 15 anni... 
«È stata una sorpresa, non mi aspettavo di restare lì per tutto quel tempo. Buttai giù questo format e lo presentai senza speranza e ambizione. La presenza del direttore di Rai3 Guglielmi fu fondamentale». 
Un sogno da realizzare? 
«Francamente anche l’ozio non mi dispiace. Credo di essermelo meritato». 
Come lo riempie l’ozio? 
«Sono sempre attiva, scrivo, leggo moltissimo, ho preso per 4 anni lezioni di pittura. Ho un marito, un cagnolino delizioso, tanti amici, le giornate volano. Una vita così non l’ho mai avuta, se non a questa veneranda età». 
Suo marito ha 18 anni meno di lei. Pesa la differenza? 
«Assolutamente no. È un argomento che ci fa molto sorridere anche se all’inizio ero un po’ sconcertata quando l’ho scoperto: lui non me l’aveva detto, io non glielo avevo chiesto. Per fortuna». 
Quando vi siete sposati? 
«Uno o due anni fa. Aspetti che chiedo a mio marito... Dice due anni fa... Sa non sono legata al tempo. Adesso lei scriverà che sono rinco..., ma ormai non temo nessun giudizio». 
Come si arriva a non temere i giudizi? 
«Negli anni 60 io ero considerata scandalosa perché vivevo da sola a 18 anni. Mia figlia mi è stata tolta perché il giudice scrisse che essendo io attrice ero di dubbia moralità. Sono stati anni difficili per le donne». 
Si sa che non può parlare di «Isola dei famosi». La rifarebbe? 
«Ha presente i cecchini? Fino al 23 sono sotto contratto con la produzione e non posso parlare». 
Ha fatto teatro, cinema, tv, radio. Ha scritto libri, inciso dischi... 
«Ho fatto di tutto, mi manca solo il circo, ma credo che non sia più possibile. Peccato».