Il Sole 24 Ore, 31 marzo 2015
Yoox, nozze di lusso con Net-a-Porter. Dalla fusione un colosso della moda venduta sul web
«Sono in corso discussioni con Compagnie Financiere Richemont per una possibile business combination tra Yoox e Net-A-Porter». È stata sufficiente questa frase per mettere le ali a Yoox ieri in Borsa. Il titolo, alle prime battute in asta di volatilità per forti rialzi, ha chiuso con un balzo del 9,96% a 23,18 euro. La conferma è arrivata a seguito delle indiscrezioni pubblicate domenica dal Sunday Times, secondo il quale il gruppo italiano intende acquistare Net-a-Porter valorizzandola 1,85 miliardi di euro. Non è dato sapere, però, se si tratti di un’offerta in contanti o se parte dell’ammontare possa essere pagato in “carta”. In questo modo il gruppo del lusso svizzero diverrebbe azionista di Yoox.
Particolare quest’ultimo non da poco: per la società italiana fondata da Federico Marchetti avere come azionista il gruppo che controlla Cartier e Montblanc rappresenterebbe un volano ulteriore di crescita. Il 2014 si è chiuso per la società italiana un utile netto in aumento del 9,4% a 13,8 milioni a fronte di ricavi netti saliti del 15,1% a 524,3 milioni. Net-a-Porter, fondato nel 2010 dalla giornalista Natalie Massenet, non ha mai chiuso un bilancio in utile ma ha tassi di crescita dei ricavi importanti. Secondo le stime degli analisti l’esercizio terminato il 29 marzo 2014 dovrebbe aver visto il fatturato salire del 22,6% a 675 milioni di euro, ma una perdita operativa di 16,3 milioni.
Quale è la ratio dell’operazione? Gli analisti si dividono sulle motivazioni alla base delle trattative. «Per Net-a-Porter potrebbe essere presa in considerazione una joint venture o una fusione con un retailer o un e-tailer per aumentare la massa critica. L’operazione permetterebbe a Richemont di mantenere una partecipazione in un settore con alto potenziale di crescita, continuando peraltro a sviluppare esperienza nelle vendite online» osserva Mario Ortelli di Bernstein, che sottolinea come «Richemont ha abbondante liquidità e non ha la necessità di vendere Net-a-Porter per raccogliere risorse da investire in altri business».
Fa qualche riflessione in questa direzione anche Exane Bnp Paribas: «Dei due Yoox sembra avere il modello di business più messo alla prova nel breve termine e, quindi, probabilmente è la più propensa a una fusione. Ci aspettiamo che la fusione sia più vantaggiosa per Net-a-Porter e Richemont, in termini di valutazione» osserva Luca Solca, precisando: «Le sinergie tra le due società sono molto ridotte, considerando che si tratta da un lato di un rivenditore online a prezzi ridotti e dall’altro di uno a prezzo pieno. La nostra visione, quindi, è relativamente negativa sulla fusione: sembra più un segno di mancanza di opzioni o di ingegneria finanziaria, piuttosto che una reale opportunità industriale». Positiva sul titolo Yoox da Intesa SanPaolo, che ha un target price di 24 euro ad azione: «L’ampliamento dei volumi che potrebbe derivare dall’unione ci sembra poter facilitare la crescita di profittabilità in futuro. Nel breve periodo vediamo poche sinergie e criticità specifiche da ottimizzare per le due realtà» commenta Gianluca Pacini.
La lettura dell’operazione resta, comunque, tutta da fare. Potrebbero aver accelerato l’interesse di Yoox per Net-a-Porter le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi di un’offerta da due miliardi di dollari presentata da Amazon. Peraltro Yoox aveva già dimostrato un interesse per la società controllata da Richemont nell’autunno del 2013, come era stato riportato allora da Il Sole 24 Ore. Il dossier, quindi, non è nuovo e forse questa volta arriverà anche a chiudersi.