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 2015  marzo 31 Martedì calendario

Arrestato per corruzione il sindaco di Ischia • Lubitz da tempo voleva morire • La fiducia nell’economia torna ai livelli precedenti la crisi • I giovani anziani, fenomeno tutto italiano • Nella collezione di Dell’Utri c’erano antichi libri rubati • I romani trascorrono 93 ore l’anno fermi nel traffico, i milanesi 87


Ischia È finito in carcere per corruzione il sindaco di Ischia, Giuseppe Ferrandino (Pd). Al centro dell’inchiesta (guidata dai pm Henry John Woodcock, Celeste Carrano e Giuseppina Loreto con il procuratore aggiunto Alfonso D’Avino) ci sono i rapporti tra i dirigenti della cooperativa Cpl Concordia e il sindaco Ferrandino per la metanizzazione di Ischia: un affare da 18 milioni, 13 chilometri di tubo sottomarino, affidato nel 2005 in project financing. Ferrandino, sindaco a Ischia dal 2007, già primo cittadino di Forza Italia in un altro comune dell’isola, Casamicciola, sarebbe stato ricompensato dalla società con una serie di “utilità”: due convenzioni stipulate, nel 2013 e nel 2014, con l’albergo di famiglia “Le Querce”; il contratto di consulenza presso Concordia del fratello Massimo, avvocato; altre assunzioni presso la società; l’indicazione di finanziare con pubblicità un giornale locale e un viaggio in Tunisia.

Intercettazioni Nelle intercettazioni della Procura, emergono riferimenti all’acquisto di centinaia di copie libri di D’Alema e Tremonti, contatti politici con i sottosegretari del governo Renzi, Luca Lotti e Simona Vicari. E colloqui per appalti in Vaticano con Angelo Proietti, l’imprenditore già coinvolto nel caso dell’appartamento da 8mila euro al mese di Tremonti, ristrutturato dalla Edil Ars. La Fondazione presieduta da D’Alema ha ricevuto da Cpl contributi per complessivi 60mila euro in tre anni. La società ha poi comprato copie del suo libro e 2mila bottiglie del vino prodotto dalla moglie.

Lubitz Gli inquirenti di Düsseldorf rivelano che il copilota Andreas Lubitz pensava da anni al suicidio, da ancor prima di pendere il brevetto di volo.

Fiducia A marzo, l’indice Istat che misura la fiducia verso l’economia delle imprese è salito a 103 punti da 97,5 di febbraio, il livello più alto dal luglio 2008. Nello stesso periodo la fiducia dei consumatori arriva a quota 110,9 da 107,7, il massimo da giugno 2002. Migliorano anche le aspettative sulla disoccupazione con una crescita della quota di coloro che si attendono una diminuzione lieve del totale dei senza lavoro: da 32,6% a 36,6% (Polidori, Rep).

Anziani In Italia ci sono sempre più «giovani anziani»: età fra 65 e 74 anni, attivi, senza acluna intenzione di ritirarsi. Secondo un’indagine dell’università Cattolica del Sacro Cuore il 46,3% dei «giovani anziani» è costituito da maschi, il 53,7% da femmine; il 73,3% è coniugato, il 4,2% è separato o divorziato, il 16,5% vedovo. Il 90,6% ha avuto figli e nel 65,4% dei casi hanno nipoti minorenni, nel 22,7% maggiorenni. Il tipo di famiglia prevalente è quella coniugale di coppia (48,4%); segue quella con figli coabitanti (24,6%). Nel 19,6% dei casi, questi «giovani anziani» vivono soli. Ricche le reti relazionali: prevalgono i parenti (in media 10 parenti per anziano), seguono gli amici (circa 9 per anziano) e i vicini di casa. Maggiore socievolezza mostrano coloro che dispongono di maggiori risorse culturali (uno su cinque è laureato). Per quanto riguarda l’indice di status, circa la metà dei giovani anziani si attesta sul livello medio, ma più del 30% si colloca nel livello basso. L’Italia è tra i Paesi più longevi e con la maggior riduzione della natalità. Da noi si è ancora attivi a 63 anni e passa, ossia tre anni e un mese in più della media delle società occidentali. Solo il Giappone è in linea, ma poco dietro, con l’Italia (Pappagallo, Cds).

Libri Nella sua collezione di ventimila libri storici sequestrata due anni fa dai carabinieri, Marcello Dell’Utri aveva anche «alcune decine di libri asportati illecitamente» da biblioteche ecclesiastiche e pubbliche di diverse città del nord Italia. I libri rubati dalle biblioteche sono tra i volumi originali del Quattrocento, gli “incunaboli” che l’ex senatore conservava in via Senato, a Milano, tra la biblioteca della sua Fondazione e il suo ufficio e che esponeva anche al pubblico. Erano tra quelli e i libri che si trovavano, molti ancora imballati e custoditi, dentro a caveaux nel deposito di Opencare, una società di stoccaggio di beni preziosi. Di quei libri che erano stati rubati, Dell’Utri ne aveva ricevuti almeno quattro. Sono gli stessi che lui stesso consegnò alla procura di Napoli dopo aver saputo, dalla stampa, che si trattava di libri oggetto di indagine. Glieli aveva donati il direttore della biblioteca dei Girolamini, Marino Massimo De Caro, che confessò di averne rubati quattromila. Dell’Utri li aveva catalogati ed esposti alla sua Fondazione di via Senato a Milano. Non si può escludere che lui possa ricordarsi, o sappia, da dove arrivano quelli di cui adesso gli viene contestata la provenienza.

Traffico Secondo il report mondiale di Tom Tom, i romani l’anno scorso hanno passato 93 ore fermi nel traffico. I milanesi stanno fermi per 87 ore, i napoletani per 72 ore e i torinesi per 66. Se nel 2012 il picco di congestione vedeva un 63% di tempo perso in coda in direzione dell’ufficio, nel 2014 c’è stato il 66, 3% in più di tempo immobilizzati tra le auto anche al ritorno verso casa. La metropoli più congestionata della terra è Istanbul, seguita da Mexico City, Rio e Mosca. Roma è prima tra le italiane, al 14esimo posto, mentre Milano è al 50esimo, Napoli al 53esimo, Torino al 104esimo posto. Tra le città italiane con meno di 800mila abitanti spicca Palermo, dove ogni giorno si perdono 30 minuti stando imbottigliati nel traffico, seguita da Catania (18), Bari (15), Genova, Bologna e Firenze (12) (Pasolini, Rep).

(a cura di Daria Egidi)