Fior da fiore, 29 marzo 2015
Andreas Lubitz aveva detto all’ex fidanzata: «Farò un gesto e tutto il mondo mi conoscerà» • Raffaele Sollecito vuole mezzo milione di risarcimento • Landini attacca Renzi • Durante il voto in Nigeria Boko Haram ha decapitato 25 elettori con la motosega • Il figlio di Provenzano racconta la mafia ai turisti americani • Gli scienziati contro l’ora legale che «stravolge i nostri ritmi»
Lubitz Andreas Lubitz, il copilota della Germanwings che secondo gli investigatori martedì ha fatto schiantare l’Airbus A320 della compagnia sulle alpi francesi, uccidendo se stesso e 149 tra membri dell’equipaggio e passeggeri, voleva che nessuno si dimenticasse di lui: «Un giorno tutto il mondo si ricorderà di me» aveva promesso il 27enne alla sua ex ragazza. «Mi disse: “Farò qualcosa che cambierà tutto il sistema, e tutto il mondo conoscerà il mio nome”. Non sapevo cosa intendesse, ma adesso ho capito», ha affermato la donna, 26 anni, intervistata dal quotidiano tedesco Bild . E ha raccontato di aver interrotto la relazione con lui, iniziata l’anno scorso, dopo pochi mesi perché «aveva problemi. Quando parlavamo all’improvviso si arrabbiava e mi urlava contro, la notte si svegliava gridando “precipitiamo”. Se ha fatto quello che ha fatto, è perché ha capito che a causa dei suoi problemi di salute il suo grande sogno di lavorare per Lufthansa, di diventare capitano e pilota di lunga distanza, era praticamente irrealizzabile». Tra il materiale prelevato nei giorni scorsi dalla polizia nella sua abitazione ci sono anche, scrive oggi la Welt am Sonntag , psicofarmaci e appunti personali dai quali emerge che Lubitz mostrava «sintomi di stress eccessivo». Ma soprattutto le prove — hanno rivelato al New York Times due ufficiali coinvolti nell’inchiesta — che Lubitz aveva un problema di vista, così serio da pregiudicare il suo lavoro di pilota. Forse, sostengono indiscrezioni di stampa, aveva già perso il 30% della capacità visiva. Non è chiaro di quale tipo di disturbo si trattasse, ma è certo è che Lubitz (come mostrano i certificati trovati strappati o appallottolati tra le sue cose) aveva cercato il parere di più specialisti.
Sollecito 1 Dopo che la quinta sezione della Cassazione ha deliberato che Amanda Knox e Raffaele Sollecito devono essere assolti dall’accusa di omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, uccisa a Perugia nel novembre del 2007, gli avvocati di Sollecito sono al lavoro per chiedere, per l’«ingiusta detenzione», mezzo milione di euro.
Sollecito 2 La prima notte di Sollecito da cittadino libero: «Ho festeggiato fino a tardi e ho dormito in maniera incredula. Sono un attimo confuso. Ma ora ho tutta la vita davanti per rifarmi».
Amanda 1 Commento di Amanda Knox dopo l’assoluzione: «Il futuro? Non so ancora, adesso assorbo il presente, un momento di grande gioia».
Amanda 2 Amanda, che qualche mese collabora col West Seattle Herald, un piccolo giornale per il quale scrive articoli che spaziano dal teatro alla natura, sta organizzando le nozze col fidanzato Colin Sutherland, 27 anni, musicista soprannominato Thunderstrike che suona la chitarra basso in un gruppo rock, The Johnny Pumps, la cui musica viene definita «impure metal», con un sottofondo punk. I due dovrebbero sposarsi la prossima estate (Gaggi, Cds).
Meredith I genitori e la sorella di Meredith non nascondono la «profonda delusione per l’assoluzione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito: sapevamo che era un risultato possibile, anche se non era quello che ci aspettavamo». I media britannici sono scatenati. L’Independent parla di «atroce errore giudiziario», mentre il Guardian sottolinea che «questa non è certo la conclusione che i Kercher volevano o si aspettavano». Il giornale accenna anche a una «pillola amara» da digerire per i parenti di Mez, mentre il Sun sottolinea come sia iniziata «la nuova agonia per la mamma di Meredith». (Longo. Sta)
Guede L’ivoriano Rudy Guede, l’unico in cella per il delitto di Meredith, in carcere dal 20 novembre 2007, condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione, potrà presto usufruire dei permessi di libera uscita. Prima della sentenza in Cassazione al suo avvocato aveva detto: «Io non mi preoccupo della sorte di quei due. Voglio solo pensare al mio futuro. Voglio laurearmi ed essere dimenticato. In carcere ho preso il diploma in scienze sociali (presso l’istituto magistrale Santa Rosa, ndr) e se Amanda e Raffaele sono liberi di rifarsi una vita, spero di poter fare altrettanto» (Longo, Sta).
Landini «Renzi è peggio di Berlusconi, siamo stanchi di spot e slide. Contrasteremo il Jobs act con ogni mezzo»: con queste parole il segretario della Fiom, Maurizio Landini, ha guidato ieri a Roma la prima manifestazione della Coalizione sociale. «Il sindacato non è un partito ma ha una soggettività politica», ha detto a una folla stimata dalla questura in 14 mila persone. Replica di Renzi: «Sono le uniche proteste al mondo che arrivano mentre l’occupazione migliora. Noi abbiamo solo questa ossessione: far ripartire l’economia e i contratti di lavoro». [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Nigeria Ieri 60 milioni di persone hanno votato nelle elezioni più incerte della storia nigeriana. Non tutte, visto che le urne resteranno aperte anche oggi. I risultati saranno resi noti nei prossimi giorni: è testa a testa tra il presidente uscente Goodluck Jonathan, 57 anni, cristiano (pentecostale) del Sud, e Muhammadu Buhari, 71 anni, ex generale golpista che tenne il potere dal 1984 al 1985. I miliziani di Boko Haram ieri hanno attaccato diversi seggi (specie nello Stato di Gombe). Le vittime sarebbero almeno 25, decapitate con la motosega.
Provenzano Angelo Provenzano, 39 anni, il maggiore dei due figli del padrino arrestato nel 2006 a Corleone dopo 43 anni di latitanza, da mesi racconta la mafia ai turisti americani. È stato un tour operator di Boston a contattarlo per fare provare ai clienti l’ebbrezza di un mafia-tour. Provenzano, ai gruppetti di turisti, racconta in inglese la sua vita, gli anni di latitanza col padre, il rientro a Corleone, adolescente, ecc. Al termine dell’intervento gli americani non smettono di fare domande. Che infanzia ha avuto, che padre è stato il suo, come si conciliava la religiosità professata con la vita criminale, cosa si attende dal domani. Angelo Provenzano risponde a tutti. E nelle sue risposte non c’è l’ombra della ritrosia e della cautela che si sentono, forti, nelle rarissime interviste rilasciate ai media. Il perché lo spiega lui stesso: «Confrontarmi con una cultura diversa dalla nostra e scevra da pregiudizi mi pare un’avventura molto stimolante».Ma montano le polemiche. Ad esempio l’assessore regionale al Turismo Cleo Li Calzi chiede «a tutti i siciliani di boicottare l’iniziativa» consigliando a Provenzano Junior «se proprio vuole fare la guida turistica» di «guidare la magistratura a caccia delle ricchezze accumulate e ancora occultate».
Ora legale Un gruppo di esperti di ritmi biologici hanno rivolto un appello al Parlamento europeo chiedendo l’abolizione dell’ora legale. Si tratta di un orario artificiale, spiegano, a cui il nostro organismo non può in nessun modo adattarsi. E le conseguenze possono durare fino a sette mesi, cioè fino al momento del ritorno all’ora solare. Il documento presentato in Europa è stato stilato dagli esperti della European society for biological rithms (Esbr) e ha un titolo eloquente: "Evidence - based approach to evaluating Daylight Saving Time (DST): The relevance to our Biological Clock", cioè "Una valutazione dell’ora legale basata sulle prove: l’influenza sul nostro orologio biologico". E contiene i risultati delle ricerche scientifiche di anni, ormai acquisiti pacificamente dalla comunità scientifica. Per esempio spiega che i ritmi dei nostri orologi biologici dipendono dai nostri geni, perciò sono strettamente personali: così tra noi ci sono i cosiddetti gufi, cioè quelli che vanno a letto tardi, le allodole, che vanno a dormire presto e cominciano presto la giornata, e un sacco di gente che si posiziona nel mezzo, ma ciascuna a modo suo. Però la nostra vita sociale deve necessariamente sincronizzarci tutti, per permetterci di convivere al lavoro, nelle città, con la vita collettiva, e in questo modo finisce per forzare qualcuno, imponendogli ritmi che non sono i suoi. Nasce così il jet lag sociale. L’ora legale, perciò, aggiunge un’altra ora al jet lag sociale. E lo peggiora, soprattutto a danno dei gufi. Tutto questo ha anche dei costi sanitari, tali quasi da vanificare il risparmio dovuto alla riduzione dei consumi energetici che ha giustificato l’introduzione dell’ora solare. Gli esperti europei lo calcolano nell’1% del Pil dei paesi del continente, cioè in 131 miliardi di euro. (Bencivelli, Rep)
(a cura di Roberta Mercuri)