La Stampa, 25 marzo 2015
Con la sentenza della Cassazione si è chiusa in sede penale la partita su Calciopoli. Ma non tutto è risolto, anzi. In attesa delle motivazioni della sentenza, la Juventus pensa alla richiesta per riaprire il processo sportivo. Domande & risposte per capire meglio di cosa stiamo parlando
Reati estinti per sopraggiunta prescrizione: cosa ha detto la sentenza di Cassazione?
Il dispositivo della Suprema Corte ha confermato l’esistenza di un’associazione a delinquere con Luciano Moggi, ex direttore generale della Juve, nel ruolo di promotore, e Antonio Giraudo, ex amministratore delegato bianconero, fra gli altri partecipe. Un’associazione a delinquere a cui non serve necessariamente consumare l’illecito, ma costituire una struttura di potere nel calcio italiano.
Come mai, adesso, Juve, Figc e parti civili nel procedimento penale aspettano di leggere le motivazioni della Suprema Corte?
Quello che scriveranno i giudici servirà alle parti in campo per affinare le rispettive strategie: in gioco ci sono ancora cause milionarie e un processo sportivo che potrebbe essere rivisitato.
Prescritti, ma non assolti. Perchè la Juve potrebbe chiedere una nuova lettura dei fatti sportivi?
Moggi, condannato in appello a 2 anni e 4 mesi, ha agito in maniera autonoma e personale: questo hanno detto i due gradi di giustizia penale. E a Giraudo, condannato ad un anno ed otto mesi in appello, i danni, già richiesti ad esempio dal Brescia, sono stati a titolo individuale. Dalle motivazioni potrebbe emergere un contesto «storico» di Calciopoli allargato ad altre responsabilità, non emerse all’epoca dei fatti, ma subito dopo. E, comunque, potrebbe essere ribadito come i campionati 2004/05 e 2005/06 fossero non alterati: ulteriore conferma a quanto scritto nei gradi di giudizio precedenti.
Due scudetti tolti, uno riassegnato all’Inter: c’è la possibilità che torni tutto in discussione?
L’articolo 39 del codice di giustizia sportiva disciplina il tema della rivisitazione dei processi: una strada percorribile in presenza di situazioni nuove, non conosciute ed evidenti. La Juve potrebbe avanzare la richiesta di parità di trattamento alla luce del lungo procedimento penale e di quanto scritto nella relazione del procuratore sportivo Palazzi il primo luglio del 2011 in merito al possibile coinvolgimento dell’Inter dopo l’emergere di nuove intercettazioni, con relativa archiviazione per il club nerazzurro per sopraggiunta prescrizione. L’Inter, intanto, guarda alle sentenze della Cassazione come alla conferma, e al rafforzamento, delle accuse del 2006.
Quando verrà discussa al Tar del Lazio la causa della Juve contro la Figc da 443 milioni di euro?
La causa presentata dalla Juve nel novembre del 2011 non è ancora in calendario. La richiesta dei 443 milioni è così suddivisa: 130 per il calo in Borsa, 110 per la svalutazione del marchio, 80 per la non partecipazione alla Champions League, 40 per i mancati introiti dei diritti tv, più altro.
Può la Figc giocare in contropiede e chiedere i danni alla Juve dopo la sentenza della Suprema Corte?
La Federcalcio si sente «blindata» dal terzo grado di giudizio penale perché l’associazione a delinquere, sebbene sempre più leggera in fatto di aderenti, è stata riconosciuta. Pensare, però, addirittura ad una mossa tanto decisa appare improbabile anche perché fra i condannati di Calciopoli c’è Innocenzo Mazzini, all’epoca vice presidente federale.