Il Sole 24 Ore, 20 marzo 2015
Lotta all’evasione, incassati 14 miliardi. Nel 2014 è stato recuperato l’8% in più rispetto al 2013. Il dato è il più alto di sempre. La direttrice dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi: «C’è ancora troppa illegalità». Il ministro Padoan: «Legittimi gli atti firmati dai dirigenti delle Entrate decaduti»
Ci sono due prospettive da cui guardare i risultati della lotta all’evasione diffusi ieri dalle Entrate. La prima è il riconoscimento del dato record di recupero: 14,2 miliardi è il bilancio più alto mai dichiarato dall’Agenzia (l?8% in più sul 2013). E soprattutto è più di tre volte quanto recuperato nel 2006 (4,4 miliardi). Inoltre, l’Agenzia segnala una riduzione del tax gap Iva di 8 punti percentuali negli ultimi 12 anni segnalando come ogni punto eroso corrisponda a 1,3 miliardi di euro all’anno.
La seconda è considerare anche il tax gap medio delle imposte evase stimato nel rapporto diffuso la scorsa estate dal Mef sul contrasto all’evasione, ossia 91 miliardi di euro. Come a dire, si riesce a intaccare il monte del nero fiscale per poco più del 15 per cento. Una consapevolezza emersa anche dalle parole del numero uno del fisco, Rossella Orlandi: «L’evasione è ancora estremamente alta, troppo alta, ma siamo riusciti a ridurla, nonostante momenti anche difficili».
Il 57% del recupero deriva dai controlli mentre la restante parte è frutto di liquidazioni. Nel dettaglio, sono grandi contribuenti e medie imprese (rispettivamente 26% e 22%) i soggetti da cui sono venute le quote maggiori di entrate dai controlli. Se si sposta il focus sugli accertamenti effettuati nel 2014, e che verosimilmente dovrebbero produrre effetti in termini di recupero nei prossimi anni, si nota una contrazione nel numero (-4,4%) a cui fa fronte un aumento della maggiore imposta contestata da 24 a 25,8 miliardi (+5,8%). Un sintomo, a leggere tra le righe, di una capacità di mirare più gli obiettivi delle grandi frodi e dei soggetti a maggior rischio evasione. Confortanti a detta dell’Agenzia anche i dati sulla mediazione tributaria, che ha prodotto (in realtà anche con l’introduzione del contributo unificato) un effetto deflattivo sui contenziosi tributari: passati da 171mila a 90mila.
Ma le Entrate non vivono solo di accertamento. I rimborsi ai contribuenti sono stati 3,26 milioni per un ammontare di 13 miliardi e sono stati assegnati. L’accelerazione impressa ha consentito di erogare la quasi totalità dei crediti Iva di cui è stata chiesta la restituzione fino al 30 giugno 2014.
Tracciato il bilancio, però, c’è anche il versante delle nuove sfide. A cominciare dal 730 precompilato che raggiungerà circa 20 milioni di contribuenti entro il prossimo 15 aprile. Dalle prime simulazioni e dai primi incroci sulle dichiarazioni presentate lo scorso anno, ha spiegato la Orlandi, almeno tre milioni di dichiarazioni precompilate saranno accettate dai contribuenti e non richiederanno integrazioni. Come è emerso dalle prime schermate presentate ieri, il sistema guiderà il cittadino nelle eventuali modifiche da apportare a partire dagli oneri deducibili e detraibili dove il sistema indica già le voci oggi più ricorrenti e dove il contribuente dovrà solo riportare l’importo non noto al fisco.
Il tutto però si interseca con la questione degli 800 dirigenti (a cui ne vanno aggiunti 400 delle Dogane) «bocciati» dalla sentenza della Corte costituzionale di martedì perché sono stati incaricati di funzioni di vertice pur non avendo svolto un concorso. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha comunque precisato che «non è posta in discussione la legittimità degli atti» emessi.
La semplificazione rappresenta uno dei primi obiettivi che il Governo Renzi si è posto per riscrivere il rapporto tra fisco e contribuenti. A ricordarlo è stato il viceministro Luigi Casero, secondo cui anche con la fatturazione elettronica tra privati si potranno ridurre oneri e adempimenti. E in prospettiva, a suo avviso, si potrà arrivare anche a «una dichiarazione Iva precompilata». Proprio sulla fatturazione elettronica, oltre a ricordare il lavoro dell’Agenzia nella gestione della piattaforma su cui a nove mesi dalla sua introduzione sono passate 2,7 milioni di fatture emesse dalla Pa centrale, Orlandi ha rilanciato la fatturazione B2B in arrivo con la delega fiscale. Fatturazione che sarà comunque facoltativa e non obbligatoria «come prevede la stessa delega».
L’altra grande scommessa 2015 è la voluntary disclosure: «Sono arrivate le prime adesioni ma – ha sottolineato la direttrice delle Entrate – in questa fase c’è bisogno di chiarimenti, istruzioni e spiegazioni. E dalle richieste giunte a breve ci attendiamo un’adesione alla voluntary più che consistente».