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 2015  marzo 20 Venerdì calendario

Fitto minaccia Berlusconi: «Sono pronto a correre contro Forza Italia». L’ex ministro evoca un nuovo caso Tosi: «Mi candido governatore in Puglia se i miei non avranno più peso nelle liste di coalizione»

Mentre Raffaele Fitto minaccia di correre da solo in Puglia, candidandosi governatore contro il candidato ufficiale del centrodestra Schittulli, ancora una fumata nera da Palazzo Grazioli sullo schema da proporre al leader leghista Matteo Salvini, nell’incontro che dovrebbe svolgersi ad Arcore nel fine settimana (forse già domani), per sancire definitivamente la difficile alleanza con Forza Italia per le regionali.
Silvio Berlusconi ha riunito a pranzo Giovanni Toti, Denis Verdini, Maurizio Gasparri, Simone Baldelli, Niccolò Ghedini e Annamaria Bernini per fare il punto sullo stato dell’arte. E stavolta a dividersi sarebbe stato lo stesso cerchio magico. Oggetto del contendere, la ferita apertasi con la Lega, in Veneto, dove i forzisti partecipano al governo del padano Luca Zaia.
LA FERITA
Una ferita che la pattuglia veneta dei fedelissimi dell’ex Cavaliere vorrebbero sanare prima possibile, nel timore di non perdere terreno e relazioni. A cominciare da quelle che legano Ghedini al leghista sindaco di Padova Massimo Bitonci, o da quelle del coordinatore regionale Marco Marin (che pure è arrivato a Grazioli dopo pranzo per dire la sua) con il governatore uscente Zaia. E pure il capogruppo alla Camera Brunetta, che attraverso il “Mattinale” di recente ha blandito il «Matteo con la felpa», non avrebbe dubbi su chi puntare. Sarebbe questa la pattuglia che premerebbe per chiudere subito l’accordo con la Lega per il Veneto, a prescindere dallo scenario nazionale. Un’opzione rispetto alla quale il consigliere politico Toti ha immediatamente tirato il freno a mano. Toti non ha mai fatto mistero di volere tutelare in via prioritaria il quadro campano, dove il governatore forzista Stefano Caldoro potrebbe essere confermato grazie ai voti di Ncd. A patto che le tumultuose relazioni con la Lega non incrinino gli equilibri tra i forzisti e gli amici ritrovati di Nuovo centrodestra.
Morale della favola, ieri Berlusconi ha preso in considerazione tutte le opzioni e ha rinviato qualsiasi decisione: non si esclude che, se Ncd cominciasse a fibrillare, dividendosi tra renzisti e filoberlusconiani, qualcuno potrebbe anche scegliere di tornare alle origini. E la capogruppo alfaniana alla Camera, Nunzia De Girolamo, che ha sempre lasciato aperto il canale di dialogo con Berlusconi, in Campania pesa in termini di voti. E se difficilmente Berlusconi sceglierà di appoggiare l’ex leghista Flavio Tosi in Veneto, condizione per la ripresa del dialogo con Salvini resta il ritiro dei candidati leghisti nel resto d’Italia, a cominciare da Edoardo Rixi in Liguria, cui l’ex Cavaliere potrebbe contrapporre la giornalista Ilaria Cavo.
E se l’unica certezza, finora, è stata la candidatura di Francesco Schittulli in Puglia, a rompere le uova nel paniere berlusconiano ci ha pensato il dissidente Raffaele Fitto, facendo filtrate da alcuni siti d’informazione leccesi, la notizia di una sua possibile candidatura sostenuta da due liste civiche, qualora i suoi uomini restassero fuori dalle liste azzurre. A cominciare dal capogruppo in Regione Ignazio Zullo che vale 12mila voti e che ieri già si dipingeva candidato con Fitto. Berlusconi, sempre più convinto che l’eurodeputato cerchi la rottura, ha fatto sapere che Schittulli non si tocca. Lo stesso Toti ha ricordato che mesi fa Fitto ha rifiutato di correre da governatore: “Sarebbe sconcertante se quella candidatura si concretizzasse come elemento di disturbo”.