Fior da fiore, 19 marzo 2015
Attentato a Tunisi: 24 morti • La vittoria di Netanyahu • In carcere il presidente del parma calcio • Davide Vannoni patteggia a un anno e dieci mesi di carcere • Operai nordcoreani mandati come schiavi all’estero • Domani l’eclissi e la marea del secolo
Tunisi/1 Alle ore 11.30 di ieri a Tunisi almeno tre terroristi (due in uniforme di ordinanza dei militari, un altro in abiti civili), armati di kalashnikov e con sacche dove custodivano granate e altre munizioni, hanno provato a entrare nel Parlamento, dove era in atto una discussione su una legge anti-terrorismo. Si sono sentite raffiche di mitra, ma i tre sono stati respinti dalle forze dell’ordine. Allora hanno ripiegato verso il museo del Bardo, a circa 100 metri dal Parlamento. Secondo altre testimonianze, invece, i tre erano decisi a colpire direttamente i turisti stranieri e quindi sono andati subito al museo. A mezzogiorno si sono sentite le prime raffiche di mitra all’esterno del museo, poco lontano dal cancello. Nei parcheggi, lungo i marciapiedi erano in attesa 15 torpedoni di visitatori. Il commando, le notizie non sono ancora certe, ne avrebbe puntato uno, crivellandolo di colpi e uccidendo otto persone. Poi di corsa dentro il cortile ottocentesco del Bardo: anche lì hanno fatto fuoco, ci sono state raffiche, esplosioni e grida. All’arrivo delle forze speciali, i terroristi si sono barricati nelle sale del museo, con i turisti come ostaggi, fatti sedere lungo il muro. Gli agenti hanno fatto irruzione uccidendo i due terroristi in divisa, il terzo, ferito, è stato trasportato subito nella caserma militare di massima sicurezza vicino all’aeroporto. Gli ostaggi sono stati liberati. La ricostruzione è ancora molto lacunosa, ma di sicuro c’è che alla fine si sono contati 24 morti tra cui 4 italiani, oltre a 2 francesi, un polacco, degli spagnoli, forse dei giapponesi. Alcuni, sospettati di far parte del commando, sono stati fermati e ora sono interrogati dalle forse dell’ordine. Gli analisti segnalano che i siti jihadisti sono un florilegio di celebrazioni da parte dei militanti dell’Isis, ma per ora un legame diretto con gli uomini di Abu Bakr Al Baghdadi non è chiarito.
Tunisi/2 I due terroristi morti si chiamavano Jabeur Khachnaoui e Yassine Laabidi. Non si sa molto di più di loro. Il primo, originario di Kasserine, era scomparso da tre mesi e aveva contattato la sua famiglia usando una sim irachena. Almeno 3 mila tunisini si sono uniti a formazioni oltranziste in Siria e in Iraq. Di questi 400 sono tornati in patria. Forse, tra loro c’era anche Jabeur Khachnaoui. A Tunisi e in altre zone abitate i jihadisti hanno costituito dei covi, basi di partenza per sferrare incursioni a sorpresa. A settembre, la polizia ha neutralizzato una colonna che voleva eliminare l’ambasciatore Usa con un’esplosione mentre si recava dal suo barbiere di fiducia. Le armi e le munizioni arrivano dall’Algeria, dove è sempre presente Al Qaeda nella terra del Maghreb, e dalla Libia, rifugio per i ricercati e terra d’addestramento per i militanti tunisini. In una sola occasione l’esercito ha sequestrato 4 tonnellate di armamenti.
Tunisi/3 In Tunisia sono attive due formazioni islamiste radicali: la falange, o brigata, Okba Ibn Nafaa, legata ad Al Qaeda, attiva alla frontiera con l’Algeria, e Ansar al Sharia, i sostenitori della Sharia (la legge islamica) legata all’omonimo ramo libico e la cui roccaforte e nel massiccio del Djebel Chambi, nel governatorato di Kasserine al confine con l’Algeria.
Tunisi/4 Per ora non si conosce l’identità di tutte le vittime. Una è un pensionato di Novara, Francesco Caldara, 61 anni. L’altra è di Torino, si chiamava Orazio Conte. Facevano parte del gruppo di escursionisti sceso dalla nave Costa Fascinosa, che ieri ha fatto tappa a Tunisi e che poi è ripartita nella notte. Ma il conto, purtroppo, è provvisorio: non si hanno più notizie di un gruppo proveniente dal capoluogo piemontese. I feriti sono 50, tra i quali sei connazionali. Una di loro, Bruna Scherini, 77 anni di Milano, ferita al piede destro e al fianco, è ricoverata in ospedale, mentre Alberto Di Porto, 71, di Roma è stato dimesso in serata e trasportato sulla Costa Fascinosa.
Tunisi/5 Antonello Tonna, pianista della nave Fascinosa, ormeggiata a Tunisi, era lo stesso pianista della Costa Concordia affondata da Schettino sull’isola del Giglio: «Questo era il mio primo viaggio su una nave Costa dopo la tragedia della Concordia: mi sono imbarcato il 12 dicembre scorso, per finire il prossimo 31 marzo». [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Netanyahu In Israele il Likud di Netanyahu si aggiudica 30 deputati su 120. A Netanyahu il presidente Reuven Rivlin darà l’incarico di formare il nuovo governo. L’Unione sionista, l’alleanza di centro-sinistra guidata da Yitzhak Herzog, ha ottenuto l’elezione di 24 deputati e ha deciso che non accetterà di entrare nel governo, come caldeggiato dal presidente. Netanyahu si alleerà sicuramente con Focolare ebraico (il partito dei coloni) in discesa con 8 seggi, e i due partiti religiosi che hanno superato lo sbarramento del 3,5%, Shas e Ebraismo unito della Torah (13 seggi), il “falco” nazionalista Avigdor Lieberman, capo di Israel Beiteinu (5 seggi). Ma Netanyahu guarda soprattutto a Moshe Kahlon, il suo ex ministro delle Telecomunicazioni, che con i 10 seggi del partito-matricola Kulanu, di centrodestra, è l’ago della bilancia. Se tutto andrà così, Netanyahu potrà contare su una maggioranza di 67 seggi.
Manenti Giampietro Manenti, 47 anni, presidente della squadra di clacio del Parma ormai sull’orlo del fallimento, è stato arrestato ieri mattina dal Nucleo tributario della Guardia di finanza per aver cercato di ottenere 4,5 milioni di euro grazie a un hacker che li ha prelevati illegalmente online da una banca svizzera. Insieme a lui ci sono altri 21 arrestati, di cui 16 nella tranche delle indagini sull’hackeraggio alle banche (anche con passaggi di 30 milioni di euro alla volta in appena 120 secondi) tra cui anche esponenti di ’ndrangheta, mafia e camorra.
Vannoni Davide Vannoni, inventore del metodo Stamina, ha patteggiato a un anno e dieci mesi. Vannoni, accusato di associazione a delinquere, truffa, somministrazione di farmaci pericolosi, non andrà in carcere (sospensione condizionale della pena), non sborserà un euro di risarcimento, non farà ricorso al Tar contro la bocciatura da parte del ministero della Salute e non riproporrà Stamina in Italia né all’estero, perché in quel caso gli toccherebbe andare in prigione. Con Vannoni hanno patteggiato altri sei imputati, tra cui il suo numero due, il medico Marino Andolina (un anno e 9 mesi), la biologa Erika Molino (un anno e 7 mesi) e Gianfranco Merizzi (un anno e 4 mesi) che con la sua Medestea preparava la commercializzazione di Stamina. La partita non è chiusa invece per i quattro imputati degli Spedali Civili di Brescia, tra cui l’ex direttrice sanitaria Ermanna Derelli, rinviati a giudizio. Il processo si aprirà a giugno 2016. Marcello La Rosa, direttore dell’Ires Piemonte, uno dei primi soci finanziatori di Vannoni, oltre alla pena di due anni è costretto a sborsare subito 220mila euro, dei quali 200mila di provvisionali alle parti civili (tra cui sette familiari di pazienti) e 20mila di spese legali. E poi c’è Carlo Tomino, ex dirigente dell’agenzia del farmaco, condannato a sei mesi e a una multa di 5mila euro per un’email fuorviante che faceva intendere che i trattamenti con Stamina fossero autorizzati dall’Aifa (Italiano, Sta).
Schiavi Il “Guardian” ha scritto del caso di Lusail City, città che sta nascendo nel deserto a nord di Doha. Il progetto prevede abitazioni per 200mila persone, un grande parco divertimenti, due campi da golf e uno stadio da 86mila posti che dovrebbe ospitare la finale della Coppa del Mondo tra sette anni. Il grosso degli operai vene dall’Asia: vietnamiti, tailandesi, nepalesi e indiani le cui condizioni di lavoro sono quasi da fame. Nelle peggiori condizioni, però, si trovano i nordcoreani: affittati dal governo con contratti della durata di tre anni, secondo una denuncia dell’Onu, Pyongyang tratterrebbe il 90% del loro salario. Per evitare proteste, il regime li minaccia con rappresaglie sui familiari rimasti in patria. NK Watch, un gruppo basato a Seul che raccoglie informazioni sulla Nord Corea, stima che i forzati inviati da Pyongyang all’estero siano fino a 100mila. Il loro sacrificio porterebbe alle casse del regime tre miliardi di dollari l’anno (Santevecchi, Cds).
Eclissi Per domani è prevista un’eclissi solare che che durerà un paio d’ore, a partire dalle 9,30. In Italia l’eclissi sarà parziale, intorno al 70%, nel settentrione con il massimo di copertura dell’astro intorno alle 10.40. Al Sud invece sarà del 56%. L’eclissi sarà conseguenza dell’allineamento di Sole-Luna-Terra e provocherà quella che è stata definita la «marea del secolo» perché in alcune località europee ci sarà un innalzamento record del livello del mare. Gli oceanografi francesi prevedono che nella baia di Mont Saint-Michel il mare raggiunga i 14 metri d’altezza, l’equivalente di un palazzo di cinque piani, sfiorando il valore 119 vicino al massimo teorico di 120. Anche in Italia ci sarà l’alta marea, ma molto più contenuta: qui è il mare Adriatico, per la sua formazione oblunga, l’area più critica. A Venezia le previsioni indicano un livello massimo di 75 centimetri, con soltanto circa 20-25 centimetri in più dovuti all’eclissi (Caprara, Cds).
(a cura di Daria Egidi)