La Gazzetta dello Sport, 19 marzo 2015
Le notizie sono ancora molto confuse, in questo momento sembra che gli italiani morti siano quattro e 13 i feriti non gravi, secondo quanto comunicato dalla Farnesina ieri in tarda serata, ma su una pagina Facebook qualcuno che si trovava laggiù fino a poco tempo prima ha scritto che sarebbero stati addirittura otto… (Dei nostri connazionali, comunque, parliamo ancora più diffusamente nel pezzo qui sotto)

Le notizie sono ancora molto confuse, in questo momento sembra che gli italiani morti siano quattro e 13 i feriti non gravi, secondo quanto comunicato dalla Farnesina ieri in tarda serata, ma su una pagina Facebook qualcuno che si trovava laggiù fino a poco tempo prima ha scritto che sarebbero stati addirittura otto… (Dei nostri connazionali, comunque, parliamo ancora più diffusamente nel pezzo qui sotto).
• Stiamo parlando di Tunisi...
Sì, l’attacco, ieri mattina, di un commando formato da quattro o cinque terroristi. I morti alla fine sarebbero 20 o 22, i feriti cinquanta, i sequestrati per tre ore dentro il Museo del Bardo duecento. La contabilità dei morti dice che due terroristi protagonisti dell’azione, con i kalashnikov in pugno, sono stati ammazzati. Sappiamo i loro nomi: Jabeur Khachnaoui, originario della città di Kasserine e Yassine Laâbidi, di Ibn Khald. Khachnaoui era sparito da un pezzo, tre mesi fa s’era fatto vivo con i suoi a casa utilizzando una scheda irachena. Un’altra vittima è un inserviente del Parlamento. Molti dicono che l’attacco è cominciato con l’assalto a un pullman di turisti parcheggiato davanti al museo. Ma c’è una versione più convincente, secondo la quale due o forse tre terroristi, prima, avrebbero cercato di entrare in Parlamento.
• Chi lo dice?
Un deputato tunisino che si chiama Osama al Saghir, che si trovava fuori dalla Camera e ha parlato per tutto il tempo con i suoi colleghi asserragliati dentro. La racconta così: «Mi trovavo nelle vicinanze, ho sentito degli spari, poi il suono delle sirene. Allora mi sono attaccato al telefono per chiamare i miei colleghi. Mi hanno raccontato che due uomini armati hanno fatto irruzione nel Parlamento. Uno dal tetto, uno dalla porta principale. Poi sono intervenute le forze di sicurezza e allora si sono spostati nel museo che è adiacente al Parlamento. Erano in abiti civili. Per questo motivo sono riusciti a entrare indisturbati. L’uomo che ha usato l’ingresso principale ha iniziato a sparare quasi subito. Anche l’altro dal tetto ha aperto il fuoco. Poi sono stati bloccati dalle forze di sicurezza». Altri testimoni dicono che gli assalitori erano in divisa.
• Che cosa è successo dopo il tentativo di entrare alla Camera?
A questo punto sarebbe stato dato l’assalto al pullman parcheggiato lì davanti, con ancora tanti turisti a bordo. Questa sparatoria avrebbe provocato 9 o forse 11 morti. Queste vittime inermi sono di nazionalità italiana, polacca, tedesca, spagnola. Dopo aver assaltato il pullman, i terroristi sono entrati nel Museo del Bardo, celebre per la più ricca e splendida collezione di mosaici romani del mondo. Qui hanno tenuto in ostaggio duecento persone. Le teste di cuoio sono intervenute dopo tre ore. Nella fase dell’irruzione, oltre a due terroristi, sarebbero morti altri turisti tra cui francesi, australiani, giapponesi e colombiani .
• È un atto insensato, di terrorismo allo stato puro, o può esserci qualche ragione specifica?
La Camera stava discutendo una legge antiterrorismo, alla presenza di molti generali. Può essere una causa immediata. Un jihadista tunisino, Ahmed Rouissi, esponente di spicco del movimento Ansar al Sharia, molto noto laggiù, è stato ucciso pochi giorni fa a 70 chilometri da Sirte durante gli scontri con la Brigata 166, milizia fedele al governo di Tripoli. Può essere un’altra ragione. Il nesso tra la guerra civile libica e i fuochi terroristici dell’Africa sahariana è molto stretto. Guardi una cartina geografica: la Tunisia, che si vorrebbe Paese moderato, l’unico dove la Primavera Araba avrebbe dato qualche esito non infelice per noi, è schiacciato tra l’immensa Libia e l’enorme Algeria. La vastità del commercio clandestino di armi che investe queste zone del mondo dovrebbe bastare da sola a tenerci nell’angoscia più profonda. Parlo delle piccole armi, non mi fermo nemmeno sui resti dell’arsenale di Gheddafi finiti in mano di chissà chi. Su 500 milioni di armi leggere che circolano nel mondo, cento milioni sono trafficate qui. L’Isis si è comunque congratulato con il commando protagonista dell’azione.
• Gli italiani?
C’erano molti italiani, dicevamo, tutti in vacanza. Due navi - la Costa Fascinosa e la Msc Splendida - erano ormeggiate in porto. Arrivate ieri mattina dopo due notti e un giorno di viaggio. La Fascinosa da Savona, la Splendida da Roma-Palermo. Sulla Fascinosa c’erano molti torinesi e 24 valdostani. La sosta è prevista in tutt’e due le crociere, per visitare siti storici e fare shopping. Le solite cose. Un gruppo di studenti l’ha scampata bella perché ha deciso di non andare a Museo. Ma Francesco Caldara, pensionato di Novara è morto e per altre tre persone, tutte torinesi, Carolina Bottari, Antonella Sesino e un uomo di cui non si sa ancora il nome, si teme purtroppo il peggio.