La Stampa, 17 marzo 2015
«Li ho uccisi tutti io». Durst, il miliardario pluriomicida incastrato da un fuori onda di tre anni fa
«I killed them all», li ho uccisi tutti. È finita così, con un’involontaria confessione nel bagno di uno studio televisivo, la fuga di Robert Durst, erede di una delle famiglie più ricche d’America sospettato di tre omicidi. «Che cosa diavolo ho fatto? Li ho uccisi tutti, ovvio», ha sussurrato Durst.
Pensava di essere solo in quel bagno, e lo era, ma le sue parole venivano registrate dal microfono ancora acceso pinzato sul bavero della giacca. Era appena stato intervistato da Andrew Jarecki per l’ultima puntata del documentario «The Jinx». Nell’intervista aveva parlato dell’assassinio di Susan Berman, figlia di un boss della mafia di Las Vegas, uccisa a Beverly Hills nel 2000 prima che la polizia potesse interrogarla sulla sorte di Kathleen, la moglie di Durst, misteriosamente scomparsa 18 anni prima.
La registrazione risale a tre anni fa ma è stata scoperta per caso solo l’anno scorso e mesi fa la troupe di «The Jinx» l’ha consegnata alle autorità. Durst, la cui famiglia possiede una decina di grattacieli a New York tra cui Bank of America e la Freedom Tower a Ground Zero, sarà adesso estradato in California. Suo fratello Douglas, alla guida di un impero da 4 miliardi di dollari, si è detto sollevato: «Finalmente potrà rispondere per quel che ha fatto».
L’ultima delle sei puntate della serie di Andrew Jarecki è andata in onda ieri; 24 ore prima Durst, 71 anni, era stato arrestato.