Corriere della Sera, 17 marzo 2015
A sette anni trova il lavoro al papà. Quando l’innocenza scatena la solidarietà
«Ma tu non puoi fare niente per il mio papà che è senza lavoro?». Beata innocenza dei bambini. Beata innocenza che non conosce barriere sociali né di altro tipo. Ed è stato così, da quella frase pronunciata tra due bambini di 7 anni sui banchi di una scuola elementare di Conegliano Veneto, in provincia di Treviso che un immigrato ghanese, padre di tre figli piccoli, ha potuto ritrovare uno stipendio e un po’ di serenità. Succede che il padre di Gideon, alunno di seconda elementare, da quattro anni è disoccupato e in casa si vive solo degli impieghi saltuari della mamma. Il bambino fa la cosa che gli viene più naturale, confidare la sua pena a Gregorio, l’amico del cuore e compagno di classe. Ed è in questo modo che si mette in moto la catena della solidarietà. Secondo quanto raccontato dai giornali del Veneto, Gregorio rimane molto colpito dalla situazione familiare dell’amichetto e ne parla in casa. Il nonno Oliviero Spolaor, partito dal nulla, è diventato titolare di una piccola azienda di lavorazione delle carni: forse avrà rivisto un po’ se stesso nelle parole del nipotino e nella vicenda di quell’immigrato ghanese, padre di famiglia ma alle prese con le difficoltà della vita. E decide di andargli incontro: bastano una chiacchierata a quattr’occhi e una stretta di mano, poi le porte dell’azienda di famiglia si aprono per Patrick, il papà del piccolo Gideon dalle cui parole e dalla cui preoccupazione è cominciata questa storia a lieto fine. Da due settimane l’uomo che al suo Paese si era laureato in Ingegneria e che in questi anni aveva bussato senza fortuna alla porta di decine di aziende, ha cominciato la sua nuova vita di operaio. «Ciò che mi ha colpito e convinto è stato come dei bambini di appena sette anni possano comprendere il dramma della crisi e il valore della solidarietà» sono state le parole del nonno imprenditore. Non è un caso, forse, che la storia sia sbocciata in Veneto, regione da sempre in testa alle classifiche del volontariato, capace di organizzarsi e di rimboccarsi le maniche per cultura innata.