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 2015  marzo 17 Martedì calendario

La Cgil contro Landini: «Noi non facciamo politica». La Camusso boccia la coalizione sociale antirenzi («così come viene proposta non può essere promossa da noi») e convoca il leader della Fiom. Oggi il faccia a faccia

La Cgil sconfessa la Fiom. Al termine di una lunga riunione della segreteria nazionale, il sindacato guidato da Susanna Camusso prende le distanze dalla «coalizione sociale» lanciata da Maurizio Landini. La nota di corso d’Italia è dura. La strada della coalizione, si legge, «così come viene proposta non rientra e non può rientrare tra le iniziative che la Cgil e le proprie strutture possono a qualsiasi titolo promuovere, fatte salve le scelte individuali». E questo perché il bisogno di politica «non può portare né la Cgil né alcuna sua struttura a sostituirsi alla stessa politica o alla promozione di formazioni politiche». Attacco duro perché l’accusa a Landini di voler fondare un partito è la stessa che viene da Matteo Renzi. Così, poche righe più in là, la segreteria Cgil specifica che «va riaffermata con forza l’autonomia della Cgil rispetto a tutte le iniziative che si collocano nell’alveo della politica sia pure con tratti che richiamo più l’idea di movimento che non quella della forma partito».Bocciatura pesante che segna di fatto la rottura tra Camusso e Landini dopo mesi di alleanza contro i provvedimenti del Jobs act del governo Renzi. Come reagirà la Fiom, clamorosamente messa nell’angolo dalla sua confederazione? Questa mattina, fa sapere Landini (forse per evitare di dare l’impressione di essere stato convocato) ci sarà il faccia a faccia con Camusso. Molti segnali fanno ritenere che ciascuno uscirà dalla stanza con le sue convinzioni. Nel comunicato della segreteria Cgil non si fa cenno della manifestazione promossa dalla Fiom il 28 marzo. Iniziativa a sostegno dei diritti del lavoro che evidentemente viene ora letta come il primo appuntamento della «coalizione sociale». Il testo della scomunica contiene invece una punzecchiatura al segretario della Fiom quando si legge che «è indispensabile accrescere un forte profilo autonomo dai partiti per affermare, come ci ha insegnato Trentin, pari dignità tra rappresentanza politica e rappresentanza sindacale». Era stato proprio Landini, nei giorni scorsi, a citare Trentin a sostegno della sua idea di coalizione sociale aperta alle associazioni della società civile.Messaggi nella bottiglia al termine di una giornata di tensione. Con la Cgil della Lombardia (la regione di Camusso) che prende subito le distanze dalla Fiom e Susanna Camusso che cita Cesare Pavese: «Su Landini si fanno troppi pettegolezzi». Nelle stesse ore il leader della Fiom ripete: «La Cgil era informata del progetto di coalizione sociale». Ora che lo scontro è ufficiale, le strade inevitabilmente divergono. La Cgil che «persegue la strada della contrattazione e dell’unità con Cisl e Uil» e la Fiom che cerca alleanze nel sociale. Ma l’appello del sindacato di Susanna Camusso non è solo ai metalmeccanici. C’è anche un attacco diretto a Matteo Renzi: «Non è accettabile che il premier strumentalizzi una discussione interna all’organizzazione per svalutare le proposte della Cgil e irridere al successo delle recenti mobilitazioni». Il riferimento è alle battute di Renzi sul fatto che dopo le proposte di Landini «si capisce perché la Cgil ce l’aveva con il governo». Ma al posizione di corso d’Italia non è semplice, stretta tra il fronte interno con la Fiom e quello esterno con il governo. La guerra con Landini promette di proseguire almeno fino all’autunno quando si terrà la conferenza di organizzazione della Cgil, possibile occasione per lo scontro decisivo.