La Stampa, 16 marzo 2015
La seconda volta di 007. Le riprese sulla Nomentana sono da rifare e Roma si blocca di nuovo. Ma tra proteste e polemiche dei cittadini, lo spettacolo continua
A Roma si vive almeno due volte. E da domani le riprese nella capitale, che nell’ultimo mese hanno provocato commenti, gossip, leggende in quantità tale da poter creare una sorta di sceneggiatura parallela del film, avranno un bis fuori programma, dovuto – sembra – a problemi tecnici.
Di nuovo divieti, strade bloccate, parcheggi inutilizzabili, mugugni della cittadinanza che, in fondo, è sempre quella descritta da Flaiano nel Marziano a Roma. Insomma, all’inizio, grande emozione e curiosità, Daniel Craig e Monica Bellucci trionfalmente ricevuti in Campidoglio, foto in posa con il sindaco, fasci di fiori e inviti nei salotti, poi, giorno dopo giorno, polemiche, proteste, battute acide.
I nuovi ciak, comunque, non hanno nulla a che vedere con la bufala di Craig ferito dai sanpietrini durante una corsa a bordo della Db10, il modello fuori mercato dell’Aston Martin creato per 24esimo titolo della serie, né con quella dei tombini traballanti che avrebbero reso meno fulminei gli inseguimenti. Nel trasporto verso i futuri set, alcuni materiali avrebbero subito danneggiamenti e così, senza il regista Sam Mendes, senza il protagonista, e senza Monica Bellucci, che nel film ha il ruolo della fascinosa Lucia Sciarra, di nuovo riflettori accesi su via Nomentana e Porta Pia.
Buio totale (o quasi) sulla sceneggiatura, che prenderà le mosse da un messaggio criptico legato al passato e vedrà Bond sulle tracce della sinistra agenzia del male rievocata nel titolo. Spectre (la prima apparizione della sigla risale ai tempi di Thunderball) significa «Special Executive for Counter-Intelligence, Terrorism, Revenge and Extortion». Mentre M (Ralph Fiennes) combatte il sistema politico per conservare intatta l’autonomia dei Servizi segreti, Bond scopre misteri sempre più allarmanti.
Se Lucia Sciarra è di sicuro una vedova, suo marito si chiamava Marco ed è appena scomparso: nella prima sequenza girata a Roma c’è un funerale e un loculo pronto ad accogliere la bara. È anche quasi certo che Mister Franz Oberhauser (il camaleontico Christophe Waltz) sia un cattivo, forse addirittura uno dei più temibili di sempre. Figlio dell’ex-istruttore di sci di Bond ragazzo, una specie di padre putativo, Franz potrebbe essere il leggendario capo della Spectre e avrebbe nutrito nei confronti di 007, proprio a causa del legame con il genitore, un rapporto di odio e gelosia.
Della Bond Girl Léa Seydoux si sa che finirà nelle braccia del protagonista, ma perfino su questo grava qualche interrogativo. Tra le notizie strappate alle maglie della Sony (Moneypenny ferita in seguito allo scoppio di una bomba, 007 che nel finale getta la pistola in un fiume, una scazzottata nel vagone ristorante di un treno) c’è quella secondo cui Bond potrebbe confrontarsi con un doppio rifiuto femminile. D’altra parte, per avere successo, bisogna saper cambiare restando identici, proprio come diceva Craig in una delle più belle battute di Skyfall: «Tutti devono avere un hobby, il mio è la resurrezione».