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 2015  marzo 16 Lunedì calendario

Si è scatenata una feroce polemica dopo l’intervista di Dolce & Gabbana in difesa della «famiglia tradizionale» e contro i «bimbi della chimica» delle coppie gay. Elton John: «Siete arcaici, come vi permettete». Da Ornella Vanoni a Courtney Love, tutti contro gli stilisti al grido di «boicottiamoli!»

Elton John, Martina Navratilova, Ricky Martin, Courtney Love e Ornella Vanoni contro Dolce & Gabbana. Propongono – aderendo a una campagna sui social media – il boicottaggio del marchio italiano dopo l’intervista rilasciata a Panorama nella quale Dolce ha dichiarato: «Non abbiamo inventato mica noi la famiglia. L’ha resa icona la Sacra famiglia, ma non c’è religione, non c’è stato sociale che tenga: tu nasci e hai un padre e una madre... per questo non mi convincono quelli che io chiamo i figli della chimica, i bambini sintetici. Uteri in affitto, semi scelti da un catalogo. E poi vai a spiegare a questi bambini chi è la madre... Procreare deve essere un atto d’amore, oggi neanche gli psichiatri sono pronti ad affrontare gli effetti di queste sperimentazioni». E ancora: «Sono gay, non posso avere un figlio. Credo che non si possa avere tutto dalla vita, se non c’è vuol dire che non ci deve essere. È anche bello privarsi di qualcosa. La vita ha un suo percorso naturale, ci sono cose che non vanno modificate. E una di queste è la famiglia».
La reazione, su Instagram, di Elton John: «Come vi permettete di dire che i miei meravigliosi figli sono “sintetici”? Vergognatevi per aver puntato il vostro piccolo dito contro la fecondazione in vitro, un miracolo che ha consentito a moltitudini di persone, etero ed omosessuali, di realizzare il loro sogno di avere figli. Il vostro pensiero arcaico è fuori tempo: proprio come le vostre creazioni di moda. Non indosserò mai più nulla di Dolce & Gabbana».
L’hanno seguito, sempre su Instagram, Courtney Love: «Ho appena radunato tutte le mie cose di Dolce & Gabbana e voglio bruciarle. Sono senza parole, travolta dall’emozione. Boicottate la discriminazione senza senso #boycottD&G». Con il messaggio ha postato anche un’immagine, circolata sui social media, in cui alla copertina di Panorama – «Viva la famiglia (tradizionale)» – ne viene affiancata una del 2005 di Vanity Fair dove i due stilisti posavano tra i bimbi. Titolo: «Il desiderio di essere padri». Ricky Martin su Twitter ha scritto: «@dolcegabbana le vostre voci sono troppo potenti per diffondere tanto odio sveglia siamo nel 2015 amate voi stessi ragazzi». Martina Navratilova: «Le mie camicie D&G finiscono nella spazzatura: non voglio che nessuno le indossi». Su Twitter Ornella Vanoni: «Sono indecisa se bruciare il mio cappotto di cincillà #dolceegabbana o darlo al barbone Antonio in Centrale».
Con gli stilisti? Non celebrities ma regolari utenti di Twitter e Instagram: c’è l’hashtag #supportdolcegabbana. E Stefania Prestigiacomo: «W il coraggio di @dolcegabbana no al “pensiero unico” gay».
Gabbana su Instagram aveva scritto: «Fascista». E poi «#boycotteltonjohn». Commenti più tardi rimossi.
Dolce, in un comunicato: «Sono siciliano e sono cresciuto con un modello di famiglia tradizionale, fatto di mamma, papà e figli. So che esistono altre realtà ed è giusto che esistano, ma nella mia visione questo è quello che mi è stato trasmesso, e con questi i valori dell’amore e della famiglia. Io sono cresciuto così, ma questo non vuol dire che non approvi altre scelte. Ho parlato per me, senza giudicare le decisioni altrui».