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 2015  marzo 14 Sabato calendario

Papa Francesco annuncia l’Anno santo della Misericordia • Tutti sostengono Al Sisi per pacificare il nordafrica • Un altro americano contagiato da ebola • Si allarga la strage degli ulivi nel Salento • Big Tobacco sempre più attratta dal mercato della marijuana legalizzata


Giubileo Mentre parlava a San Pietro, a due anni esatti dalla votazione che lo elesse Papa nella Sistina, Papa Francesco ha annunciato: «Cari fratelli e sorelle, ho pensato spesso a come la Chiesa possa rendere più evidente la sua missione di essere testimone della misericordia. È un cammino che inizia con una conversione spirituale. Per questo ho deciso di indire un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio». L’«Anno Santo della Misericordia» inizierà l’8 dicembre di quest’anno e si concluderà il 20 novembre 2016, «Domenica di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo e volto vivo della misericordia del Padre». Anche la data di inizio scelta da Francesco, nel giorno dell’Immacolata Concezione, è significativa: la Porta Santa in San Pietro si aprirà nel cinquantesimo anniversario della conclusione del Concilio Vaticano II, l’8 dicembre 1965, quando Paolo VI indicò il Buon Samaritano come «paradigma spirituale» dell’apertura della Chiesa al mondo. In un’intervista alla tv messicana Televisa ha detto di avere «la sensazione un po’ vaga» che il suo pontificato «sarà breve, quattro o cinque anni, o due o tre... Beh, due sono già passati». [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Egitto Alla conferenza sullo sviluppo economico dell’Egitto, a Sharm El Sheik, il generale Abdel Fattah Al Sisi ha ottenuto il riconoscimento del suo ruolo di stabilizzatore del nordafrica. Oltre a contributi all’economia, giunti da Arabia Saudita, Kuwait ed Emirati (4 miliardi a testa), a un accordo con l’Eni da centinaia di milioni, il generale ha ottenuto la promessa di sostegnoper la sicurezza nella zona.

Ebola Secondo i dati appena pubblicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’ebola ha fatto 10.004 vittime in Africa occidentale. In totale fra Sierra Leone, Liberia e Guinea, i tre Paesi più colpiti, i contagiati sono stati 24.350. I contagi negli ultimi mesi sono diminuiti fortemente, ma nessuna delle regioni al centro dell’epidemia è stata dichiarata completamente libera dalla malattia, anche se la Liberia sostiene di aver dimesso il suo ultimo paziente. Secondo le stime dell’Oms, per arrivare a questo risultato bisognerà aspettare almeno fino all’estate. Intanto nei giorni scorsi un paziente americano colpito dall’Ebola è stato ricoverato ieri al National Institute of Health di Bethesda.

Ulivi La Xylella fastidiosa, il batterio che sta decimando gli uliveti secolari del Salento e che passa di pianta in pianta grazie a un insetto-vettore (la cicala sputacchina), avanza a grande velocità: nel giro di due-tre settimane ha colpito una decina di nuovi comuni. La situazione è talmente grave che si stima siano almeno un milione le piante già infette, cifra equivalente più o meno al 10% degli ulivi salentini e che potrebbe perfino essere più alta. La procura di Lecce sta indagando sull’origine del batterio e ha formulato due ipotesi: una riguarda un workshop del 2010 all’Istituto agronomico mediterraneo (Iam) di Valenzano, in provincia di Bari. Quella volta, per motivi scientifici, fu autorizzata l’introduzione nel nostro Paese di germi patogeni a scopo di sperimentazione: si studiavano alcune malattie delle piante fra le quali anche quelle di cui è responsabile la Xylella, e gli scienziati ne portarono un campione. Purtroppo, però, non si possono fare perquisizioni e controlli nella sede dello Iam, perché esistono accordi in base ai quali «l’autorità giudiziaria italiana non può violare il domicilio dell’istituto, non può effettuare sequestri, perquisizioni o confische» spiega il pm Elsa Valeria Mignone. La seconda ipotesi, invece, ritenuta «molto verosimile», dice che a introdurre il batterio sarebbero state le piante ornamentali importate dall’Olanda (oleandri, ciliegi, mandorli). Questo spiegherebbe perché i primi focolai dell’infezione sono stati a Gallipoli che è una delle città pugliesi che importa piante ornamentali olandesi.

Marijuana Nel corso del 2014, negli Stati Uniti, il giro d’affari della marijuana legale è passato da zero a 2,4 miliardi di dollari, nonostante sia possibile fumarla liberamente solo in due Stati (il Colorado e l’Oregon) e utilizzarla a fini medicinali in un’altra dozzina. Ora gli Stati che consentono un uso ricreativo della marijuana (cioè fumare uno spinello) sono diventati cinque: si sono aggiunti Washington, Alaska e il distretto di Columbia, cioè Washington intesa come la capitale. La legalizzazione della marijuana ha forte consenso: il 70% degli americani nati dopo il 1980 è favorevole, come più della metà dei loro genitori e anche un terzo dei nati fra il 1928 e il 1945. Più di 19 milioni di americani con un’età superiore a 12 anni hanno dichiarato, nel 2012, di essersi fatti una canna. Gli esperti hanno già calcolato che, se la marijuana diventasse legale in tutti i 50 Stati del paese, il giro d’affari sarebbe subito di oltre 36 miliardi di dollari l’anno. Per questo motivo i giganti del tabacco stanno guardando con sempre maggiore interesse al settore (Ricci, Rep).

(a cura di Daria Egidi)