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 2015  marzo 13 Venerdì calendario

Un altro guaio per il secret service che difende Obama: agenti si schiantano ubriachi sul muro della Casa Bianca schiacciando un sospetto pacco bomba

Esplosione al civico 1600 di Pennsylvania Avenue. Un’autobomba? No, questa volta l’Isis non c’entra. Alle 22.30 del 4 marzo un’auto a tutta velocità si è schiantata contro la recinzione esterna della Casa Bianca, ma non si può parlare di attentato contro il presidente Obama. Alla guida c’erano due agenti ubriachi del Secret Service, la struttura che si occupa della sicurezza personale del presidente e della sua famiglia. Come riportato dal Washington Post, la coppia, durante l’incidente, ha messo a rischio un controllo su un pacco sospetto – potenzialmente un ordigno – finendoci sopra con la loro auto.
Una grana non da poco per il nuovo capo del Secret Service che aveva promesso di ripristinare la reputazione, un tempo stellare, del corpo di sicurezza. Clancy è stato nominato il 18 febbraio scorso dal presidente in persona, dopo che il Congresso aveva chiesto la testa di Julia Pearson per le troppe leggerezze nella rete di protezione, come quando gli agenti, il 16 settembre 2014, hanno lasciato uno sconosciuto salisse in ascensore con il presidente, senza perquisirlo. Pochi giorni dopo – grazie ad uno scoop del Washington Post – emerse che l’uomo era armato e aveva gravi precedenti penali. Nel caso dei due agenti ubriachi, il Dipartimento per la Sicurezza interna ha aperto un’inchiesta non contro poliziotti qualunque; si tratta infatti di due funzionari di alto grado: Mark Connolly, secondo in comando per la sicurezza di Obama, e George Ogilvie, uno dei supervisori dell’ufficio di Washington. I due – che la sera dell’incidente sono riusciti a evitare l’alcol test per l’intervento di un terzo supervisore che ha chiesto alla polizia di lasciarli passare – avevano appena partecipato al party per salutare il portavoce del Secret Service, Edwin Donovan, prossimo alla pensione.
Il presidente Obama stavolta non l’ha presa affatto bene; credeva forse di aver arginato l’abitudine dei suoi agenti ad alzare il gomito dopo che – all’indomani di uno scandalo che aveva investito il corpo – vietò gli alcolici fino a dieci ore prima di prendere servizio. Nel marzo 2014 aveva sospeso tre agenti, uno dei quali trovato privo di sensi nel corridoio del suo albergo, perchè si erano ubriacati ad Amsterdam alla vigilia del suo arrivo. Stessa scena già vista nell’aprile 2012 a Cartagena, in Colombia, quando alcuni agenti giunti in avanscoperta in vista di un viaggio istituzionale del presidente, si erano ubriacati e avevano portato alcune prostitute nel loro albergo. Insomma, almeno il Secret Service attuale appare ben lontano dalla mitizzazione propinata dai film di Hollywood.