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 2015  marzo 13 Venerdì calendario

Eleonora Abbagnato, Sylvie Guillem e Alessandra Ferri, les étoiles ballano ancora. Nei prossimi mesi torneranno sul palco con la Carmen, il Life in progress e il Trio Concerdance

Chiamarle «vecchie scarpette» sarebbe sicuramente offensivo, ma certo di chilometri in pas de bourrée ne hanno macinati parecchi. Come ai vecchi tempi, si incrociano da vicino, rinfocolando nei fan vecchie e sopite passioni. Meglio la danza espressiva, appassionata di Alessandra Ferri oppure la tecnica siderale di Sylvie Guillem? Oggi le due star sono cambiate molto, hanno modulato diversamente la loro arte rispetto a quando alla Scala dividevano i fan per le loro interpretazioni antitetiche in Histoire de Manon. È curioso che le due signore della danza, entrambe sui cinquanta, compiano percorsi paralleli in primavera nei teatri italiani. Però attenzione: una dice addio, l’altra torna alla danza.
Sylvie, celebra il suo «farewell tour» mondiale, destinato a durare molto a lungo, partendo il 31 marzo dal Teatro Pavarotti di Modena (2 aprile a Roma, 5 luglio a Genova e poi Londra e Lione). Alessandra, dopo una lunga lontananza dalle scene, è tornata da protagonista. Il suo «coming back» cominciato due anni fa a Spoleto, proseguito l’anno scorso a Ravenna, la vede ora dal 9 aprile a Parma (il 10 a Modena e l’11 a Cremona, il 30 luglio a Roma) con uno spettacolo articolato in diversi pezzi. 
Eleonora Abbagnato, poi, è annunciata il 24 maggio a Modena in Carmen, il titolo con cui si è guadagnata le stellette di étoile a Parigi che riprende a danzare, dopo il secondo figlio, nella speciale versione di Amedeo Amodio ripresa la stagione scorsa al Massimo di Palermo.
Con i fantastici quattro
Life in progress, spettacolo di addio di Sylvie Guillem, mette sul piatto quattro coreografi di punta: Russell Maliphant lavora a un duetto con la scaligera Emanuela Montanari: scelta significativa, un passo a due femminile. L’acclamatissimo Akram Khan scolpisce un solo tutto per la divina, così come fa Mats Ek in Bye, mentre il duo finale è firmato William Forsythe. Sono i coreografi che hanno seguito la luminosa «seconda carriera» della Guillem. 
In scena anche il pianista
Nomi nuovi per la Ferri che ha intitolato il suo raffinatissimo spettacolo Trio Concerdance, perché, oltre a lei e Herman Cornejo, in scena ci sarà il pianista Bruce Livingston. Quindi musiche di Mozart, Bach, Scarlatti, Chopin e Glass per coreografie di Russel Maliphant, dell’argentino Demis Volpi, di Angelin Preljocaj e della taiwanese Fang-Yi Sheu. Il partner, Cornejo, accanto a Ferri ha trovato ispirazione per uscire dal cliché di danzatore tutto virtuosismo.
Passionale come Carmen
Il carattere passionale di Carmen ben si adatta a Eleonora Abbagnato che il 24 maggio a Modena porta in scena la speciale versione di Amedeo Amodio ripresa la stagione scorsa al Teatro Massimo di Palermo.
E intanto Baryshnikov
Il grande Baryshnikov, ormai convertitosi alla prosa, si cala a luglio a Spoleto e Milano, nel personaggio di Nijinsky, di cui mette in scena i tragici diari. Due miti, Vaslav e Misha, che si confrontano a quasi un secolo di distanza. Un danzatore dionisiaco come la stella dei Ballets Russes e un ballerino dalla perfezione apollinea. Il cocktail dovrebbe trovare il punto di equilibro nella regia di Bob Wilson.