La Stampa, 12 marzo 2015
In principio fu l’epidemia di Capodanno, con l’83,5% dei vigili di Roma assenti per malattia, ma lo scandalo era ancora di là da venire. Ma ora che è esploso, 50 mila dipendenti comunali a casa malati per un solo giorno rispetto ai 37 mila di tre anni fa (35% in più), la verità è ancora più sorprendente della fantasia
In principio fu l’epidemia di Capodanno, con l’83,5% dei vigili assenti per malattia, ma lo scandalo era ancora di là da venire. Ma ora che è esploso, 50 mila dipendenti comunali a casa malati per un solo giorno rispetto ai 37 mila di tre anni fa (35% in più), la verità è ancora più sorprendente della fantasia.
Tra il piccolo esercito dei 24 mila dipendenti del Campidoglio sembra essersi innescata una gara a chi se la studia meglio per esibire un certificato medico per un unico giorno di indisposizione. E così se la maggior parte di impiegati, uscieri, fattorini, ma anche caschi bianchi, si ammala in coincidenze del week end, c’è anche chi si mette in mutua in concomitanza di un impegno personale.
Ecco dunque affettuosi papà che con vogliono assolutamente mancare alla recita scolastica del figlio – le cui foto esibiscono poi con orgoglio ai colleghi – e quindi aggiungono al giorno di permesso retribuito per motivi di famiglia quello in cui improvvisamente si ammalano anche se solo per 24 ore. Non mancano neppure solerti impiegate che dismessi i panni della segretaria modello indossano quella della perfetta casalinga: un giorno di malattia per poi rientrare in ufficio e lamentarsi per la sfibrante fatica di aver lavato e stirato le tende di casa.
La task force
D’ora in avanti, però, stop. Il sindaco Ignazio Marino ha deciso di reagire con la linea della tolleranza zero. Sono in programma più controlli, grazie a una task force con l’Inps, e premi economici per i dipendenti più fedeli.
La ricetta di Marino è stata comunicata proprio dopo l’incontro, l’altro ieri, con il presidente dell’Inps Tito Boeri. Insieme hanno deciso di avviare uno screening sulle singolari assenze dal lavoro dei dipendenti comunali. L’obiettivo? Comprendere il fenomeno dal punto di vista statistico per poi intervenire con misure anti-assenteismo.
«Vogliamo monitorare alcuni dati come le assenze per malattia di un singolo giorno che nell’ultimo triennio sono aumentate, passando da 37mila a 50mila – precisa il primo cittadino -. Ci candidiamo ad essere il primo Comune italiano ad avviare questa sperimentazione. E a differenza del passato un punto di riferimento per gli altri comuni italiani». Marino aggiunge inoltre che «la partecipazione di Boeri e dell’Inps in un progetto sperimentale ci permetterà di avere strumenti molto sofisticati per il monitoraggio e l’analisi statistica».
Dal canto suo, Tito Boeri dichiara: «L’Inps si è candidata a diventare il polo unico della medicina legale e ad estendere i controlli per malattia al settore pubblico. Accogliendo la richiesta del Comune l’Inps si impegnerà a monitorare più attentamente le assenze con lo scopo di identificare in che misura gli elementi patologici possono essere ridotti da controlli più serrati».
«No alla retorica»
Storcono invece il naso i sindacati. Cgil in testa, che attacca: «Non possiamo accettare che il Campidoglio strumentalizzi ogni occasione per guadagnare visibilità sulla pelle dei propri dipendenti», tuonano il segretario nazionale della Fp-Cgil Federico Bozzanca e il segretario della Fp-Cgil Roma-Lazio Natale Di Cola. E ancora: «Utilizzare la retorica tanto cara all’ex Ministro Brunetta non fa onore al sindaco, che sembra confondere la meritocrazia con il populismo».