La Stampa, 12 marzo 2015
Ma in Veneto i sondaggi danno Zaia nettamente in vantaggio. Comunque vada non sembra esserci partita per la candidata del centrosinistra Alessandra Moretti
La Lega va in discesa, ma i sondaggi non sembrano premiare più di tanto «Abele» Tosi fatto fuori da «Caino» Salvini. O «Giuda Tosi», a secondo di come la si guardi questa guerra tra fratelli coltelli. I sondaggisti annusano l’aria perché lo strappo è fresco di giornata ma la tendenza è quella delle ultime settimane. Alessandra Ghisleri di Euromedia Research giura che quando il partito era ancora unito gli schieramenti erano definiti: «L’87% dei leghisti in Veneto stava con Zaia, il 6% non si esprimeva, gli altri con il sindaco di Verona. Può succedere di tutto come sempre, ma di solito la gente vota il simbolo della forza e della vittoria ora rappresentato da Matteo Salvini».
Comunque vada non sembra esserci partita per la candidata del centrosinistra Alessandra Moretti. Ma secondo qualche sondaggio che gira tra le fila venete della Lega, per la corsa a Palazzo Balbi la Lega sarebbe al 19%, la lista Zaia al 15% e una eventuale lista Tosi dietro di un soffio al 14%. Siccome chi vince si prende tutto, Salvini si sarebbe convinto a chiudere la partita per neutralizzare l’unico problema, quello che aveva in casa. Nicola Piepoli dell’omonimo istituto di ricerca pensa che tra i due litiganti possa godere Alessandra Moretti ma non al punto da consentire un ribaltone in Regione: «La Lega di Salvini negli ultimi mesi è salita di molto. Vale almeno il 23% in Veneto, attorno al 16% a livello nazionale. E il 60% degli elettori in Veneto stanno col governatore Zaia».
Certo bisogna capire le alleanze che andranno a formarsi nei prossimi mesi. Gli elettori della Lega vogliono mantenere una loro identità, se fosse necessario allearsi con Forza Italia vorrebbero farlo da un punto di forza. Perchè quello che conta per l’elettore del Carroccio è il brand, come assicura Renato Mannheimer dell’Ispo: «In Veneto tradizionalmente prevale l’identità del partito. Tosi non vale più dell’8-10% alle regionali. Ma è la Lega in generale che non è mai stata così forte». E se alla fine a qualcuno verrà pure il batticuore per vaticinare quello che potrebbe succedere a palazzo Baldi dopo le elezioni, di sicuro non sarà lo scossone veneto a fermare e a mettere in crisi la Lega nazionale: «Agli elettori della Lega del resto d’Italia non interessa quello che è successo in Veneto».