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 2015  marzo 11 Mercoledì calendario

Lo show che si trasforma in tragedia: in Argentina due elicotteri del realty francese Dropped si scontrano e muoiono in dieci. Fra loro l’ex campionessa di nuoto Muffat, la velista Arthaud e il pugile Alexis Vastine

Lo show della tv francese era una benedizione per i 1.700 abitanti di Villa Castelli. È il terzo anno di fila che Discovery Channel sceglie di girare «Dropped» in questo angolo dei deserti argentini, scoperto grazie a una tappa montana del rally Dakar. Un reality di sopravvivenza ha i suoi rischi, certo, ma nessuno poteva immaginare che poco dopo aver giocato una partita a calcio coi bimbi del posto, quegli stranieri atletici e i loro assistenti sarebbero stati vittima «della peggior tragedia nella storia locale e di un lutto per tutto il mondo dello sport».
Lo ha detto il sindaco di Castelli, Guillermo Navarrete, in piedi ieri davanti ai relitti carbonizzati dei due elicotteri, quando ancora non si erano potuti rimuovere i corpi delle dieci vittime (3 atleti, 5 tecnici e 2 piloti), perché la squadra dell’Aeronautica militare era arrivata sul luogo di un incidente avvenuto alle 16,30 di lunedì solo in piena notte, e si era dovuto attendere l’alba per iniziare i rilevamenti.
Verso la Gola del Yeso
La nuotatrice Camille Muffat, il pugile Alexis Vastine, e la velista Florence Arthaud stavano per essere trasportati nella remota Gola del Yeso, dove si trovavano già altri concorrenti, divisi in due squadre e intenti a cercare la strada di casa senza mappe, né cibo. L’Eurocopter AS350 su cui volavano bendati i tre sportivi, perché così viaggiano i concorrenti, ha però deviato improvvisamente verso sinistra poco dopo il decollo, colpendo il velivolo identico su cui stava la troupe di ripresa.
A terra, David Ocampo si avviava ad alimentare le vacche, quando ha detto di aver sentito un rumore anomalo provenire da uno degli elicotteri. Gli esperti dicono che la zona è soggetta a improvvise correnti ascensionali e che questo potrebbe aver causato la sbandata. Gabriel Gonzalez vive a 150 metri dal punto in cui sono caduti i velivoli. Non ha visto lo schianto, ma è corso fuori quando ha sentito il botto. Sul sentiero ha incontrato una donna in lacrime che parlava in modo incomprensibile.
I sopravvissuti
«Le ho dato dell’acqua ed è fuggita via», racconta di quella che probabilmente era l’ex ciclista Jeannie Longo o la snowboarder Anne-Flore Marxer. Entrambe aspettavano bendate il loro turno di salire a bordo, insieme all’ex pattinatore Philippe Candeloro e al nuotatore Alain Bernard, salvi per miracolo. Tutti loro si trovano ora nell’hotel Pircas Negras insieme al resto del gruppo, recuperato da un convoglio di camion.
Sotto la tutela degli psicologi che li stanno aiutando ad affrontare il trauma, hanno sentito il presidente Hollande esprimere il suo «profondo dolore» per l’accaduto e attendono ora il permesso di rientrare in Francia. Nel coro di figure pubbliche che hanno speso parole di cordoglio, c’è stata anche la nuotatrice Federica Pellegrini, che ha scritto in francese: «A volte la vita non è giusta». Le sue condoglianze vanno alla coetanea ed ex rivale Muffat, oro a Londra nei 400 stile, da poco ritiratasi dalle competizioni.
Oltre alla 25enne e agli altri sette francesi, sono morti anche due piloti argentini. Juan Carlos Castillo, un reduce delle Falkland che da civile fu accusato di corruzione, aveva parlato con la moglie poco prima del decollo e aveva saputo che sua figlia aspetta un maschio.