la Repubblica, 10 marzo 2015
Il telelavoro è realtà. Per dieci giorni all’anno i 650 dipendenti torinesi di General Motors Powertrain saranno liberi di lavorare da dove vogliono: da casa, dal mare, dal treno, o da qualsiasi altro luogo preferiscano, purché ci sia una connessione internet
Per dieci giorni all’anno i 650 dipendenti torinesi di General Motors Powertrain saranno liberi di lavorare da dove vogliono: da casa, dal mare, dal treno, o da qualsiasi altro luogo preferiscano, purché ci sia una connessione internet. Potranno così accudire i propri figli o far fronte a qualsiasi altra esigenza senza perdere né stipendio né altri diritti, ticket restaurant compresi. Lo prevede un accordo tra azienda e sindacati che «non ha precedenti tra i metalmeccanici», come sottolinea Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom-Cgil.La novità riguarda i lavoratori del centro ricerche di General Motors Powertrain Europe ospitato nel Politecnico di Torino. È un laboratorio nato nel2005 che ospita soprattutto ingegneri ed è specializzato nella progettazione dei motori per il colosso automobilistico, a partire dai nuovi modelli di diesel ibrido. È un luogo in cui si fa innovazione, ma è anche una fabbrica che resta attiva su tre turni (quindi anche di notte) per testare i propulsori. In più, Gm Powertrain Europe «è da sempre sinonimo non solo di innovazione tecnologica, ma anche di un ambiente lavorativo dinamico, positivo e accogliente», come evidenzia l’amministratore delegato Pierpaolo Antonioli.Di qui, l’idea di cambiare un po’ le regole. Niente cartellini da timbrare, l’importante è che i lavoratori centrino gli obiettivi. E ancora, sconti ai dipendenti per tour operator, asili nido, farmacie, lezioni di lingue straniere in azienda e così via. L’ultimo accordo sindacale ora introduce nel laboratorio torinese anche un’area dedicata agli esercizi fisici, per alleviare i disturbi causati dalle troppe ore davanti al pc. E poi c’è appunto questo “smart work”: «È una forma di lavoro flessibile grazie alla quale i dipendenti sono autorizzati a svolgere, in maniera occasionale, le loro attività da un luogo diverso dalla loro postazione abituale, con il supporto di tecnologie informatiche», spiega il direttore del personale Marco Finanzieri.Dunque per dieci giorni l’anno i dipendenti di Gm potranno prestare servizio da dove vogliono, senza penalizzazioni. Una formula che la Fiom definisce «flessibilità buona» perché, spiega il segretario provinciale Bellono, «è meno strutturata del telelavoro e più legata alle esigenze del lavoratore. Insomma, è il risultato di una buona contrattazione in un’azienda di alte professionalità e con tanti giovani».Se i rapporti tra la Fiom e Fiat-Chrysler continuano a essere tesi, le tute blu della Cgil sembrano invece andare d’accordo con la seconda casa automobilistica di Torino: «L’intesa con Gm – fa notare Claudio Gonzato, funzionario Fiom nella zona “Torino centro” – dimostra la nostra capacità di siglare accordi unitari nel settore automobilistico senza limitare diritti individuali e collettivi. Un ottimo risultato in un periodo in cui la flessibilità viene spesso usata per aumentare i carichi di lavoro diminuendo le tutele».© RIPRODUZIONE RISERVATA