la Repubblica, 10 marzo 2015
Nozze Gay, solo i tribunali possono annullarle
Né il Viminale né le prefetture hanno il potere di annullare le trascrizioni nelle anagrafi comunali delle nozze gay celebrate all’estero. Gli unici che, secondo la legge, possono intervenire sui registri dello stato civile sono i tribunali. Toccherà a loro, dunque, se sollecitati, decidere sulla legittimità degli atti firmati negli ultimi mesi da diversi sindaci in tutta Italia, da Roma a Udine. Con una previsione che il Tar del Lazio, nella sua “salomonica” sentenza di ieri, anticipa: «Allo Stato non è consentito celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso e, conseguentemente, matrimoni del genere non sono trascrivibili».I giudici amministrativi, insomma, accolgono il ricorso presentato da due coppie di donne. Il loro matrimonio, celebrato a Barcellona nel 2010, era stato trascritto insieme ad altri 14 dal primo cittadino di Roma Ignazio Marino lo scorso 18 ottobre, con tanto di cerimonia in Campidoglio. «Firma solo autografi», disse il ministro dell’Interno Angelino Alfano, imponendo ai prefetti l’annullamento dell’atto, cancellato 13 giorni dopo dal prefetto della capitale, Giuseppe Pecoraro. Contro quel provvedimento le due coppie si sono appellate al Tar. Ora arriva la sentenza che da un lato accoglie il ricorso e dall’altro bacchetta i sindaci.Marino si dice per nulla «sorpreso: ho fatto il mio dovere di primo cittadino». Poi si rivolge poi al premier Matteo Renzi: «Colmi il vuoto con una legge nazionale». Parole che arrivano proprio nel giorno in cui l’Italia si impegna davanti al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite a riconoscere unioni e matrimoni tra persone dello stesso sesso. Nel frattempo, però, come suggerisce il Tar e come evidenzia il quotidiano dei vescovi Avvenire, «la legislazione nazionale non consente matrimoni omosessuali. E quindi non è possibile trascriverli in modo legale. I sindaci sono usciti dal seminato della legge attribuendosi poteri inesistenti». Se le associazioni gay plaudono all’iniziativa, nel centrodestra si parla di “sentenza all’italiana”. E il Viminale, che aveva imposto l’annullamento, fa sapere di aver sempre garantito il quadro normativo attuale in materia di stato civile che non consente di celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso, né di trascrivere quelli celebrati all’estero. In ogni caso, per adesso, le nozze gay già trascritte non verranno cancellate. A decretare la vittoria del prossimo round, saranno i tribunali civili, gli unici chiamati a pronunciarsi sulla materia.