Corriere della Sera, 10 marzo 2015
Arriva l’iWatch, l’orologio Apple da 349 euro. È touchscreen ma ha anche una corona digitale che può sostituire il tocco. Riceve e risponde a telefonate, sms, messaggi e email senza prendere l’iPhone, ha moltissime app, sostituisce la carta di credito nei negozi e apre persino le camere d’albergo
A che cosa serve uno smartwatch al polso? È questa la domanda cui Apple cerca di dare risposta con il Watch, il suo orologio digitale. In arrivo dal 24 aprile, ma non in Italia (servirà qualche settimana in più), con prezzi da 349 euro. Si arriva sopra i 10 mila dollari per le versioni in oro. Secondo gli analisti, comunque vada sarà un successo: gli esperti si aspettano almeno 15 milioni di pezzi venduti nel 2015.
La ricetta è quella messa a punto da Steve Jobs e perfezionata dal suo erede Tim Cook. Forza del marchio, design raffinato, funzioni utili e facili da sfruttare. Ha funzionato per iPod, iPhone e iPad, portando un’azienda quasi fallita a diventare la prima al mondo per capitalizzazione in Borsa. Il designer Jony Ive, motore creativo dell’azienda, è l’uomo dietro all’Apple Watch. Il touchscreen recepisce l’intensità della pressione («Force Touch») ma c’è anche una «corona digitale»: una rotellina che può sostituire il tocco. Il Watch è più piccolo dei rivali (Motorola, Lg, Samsung, Huawei e altri) finora presentati. La versione da 1,5 pollici (38 millimetri) punta al pubblico femminile, finora ignorato dagli smartwatch. Poi c’è un’alternativa da 42 millimetri. Le combinazioni sono moltissime: oltre alle due dimensioni, ci sono 3 categorie di Watch e decine di cinturini diversi. Watch Sport ha cassa in alluminio e cinturino in gomma. Watch è in acciaio con bracciale in metallo o cuoio. Watch Edition è quello per sceicchi, in oro a 18 carati.
Che cosa fa il Watch? Molte cose che fanno i rivali. Ad esempio ricevere e rispondere a telefonate, sms, messaggi e email senza prendere l’iPhone, a cui va collegato. Permette di inviare disegnini e battito cardiaco ad altri Watch. Serve per corsa e fitness. Infine ci sono le app, il valore aggiunto del mondo Apple. Social network, news, meteo o Borsa ma anche app che i concorrenti non hanno. Come Apple Pay per pagare in negozio avvicinando l’orologio alla cassa. Fino alla possibilità di aprire la porta degli alberghi sostituendosi alla chiave. Il limite più grosso è la batteria: dura una giornata ma non di più. Di notte il Watch va ricaricato, attraverso una base magnetica. La volata degli smartwatch può partire. Vedremo dove arriverà.