Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  marzo 05 Giovedì calendario

Perfidia, il nuovo romanzo di Ja­mes Ell­roy, racconta una pagina poco nota della storia Usa: l’internamento dei nippoamericani durante la Seconda guerra mondiale

Par­tia­mo dal ti­to­lo: Per­fi­dia che in spa­gno­lo si­gni­fi­ca tra­di­men­to ed è an­che una can­zo­ne di Glenn Mil­ler del 1941. Il tra­di­men­to di cui Ja­mes Ell­roy par­la nel­le qua­si 900 pa­gi­ne del suo nuo­vo ro­man­zo è l’in­ter­na­men­to di ol­tre 120 mi­la giap­po­ne­si o ame­ri­ca­ni di ori­gi­ne nip­po­ni­ca in die­ci «cam­pi di tra­sfe­ri­men­to» lun­go la We­st Coa­st all’ini­zio del­la Se­con­da guer­ra mon­dia­le. Una ver­go­gna di­men­ti­ca­ta. In que­sto «li­bro dei li­bri», pri­mo di una nuo­va qua­dri­lo­gia di Los An­ge­les che si po­ne co­me pre­quel a quel­la com­po­sta da Da­lia Ne­ra, Il gran­de nul­la, L. A. Con­fi­den­tial e Whi­te Jazz, lo scrit­to­re con­vo­ca vec­chi per­so­nag­gi let­te­ra­ri (co­me il po­li­ziot­to cor­rot­to Dud­ley Smi­th, Kay La­ke di Da­lia Ne­ra, Ward Lit­tell di Ame­ri­can Ta­bloid) e per­so­ne real­men­te esi­sti­te (il fu­tu­ro ca­po del­la po­li­zia Wil­liam Par­ker, il pri­mo ar­ci­ve­sco­vo cat­to­li­co di Los An­ge­les, J. J. Cant­well, Bet­te Da­vis, Clark Ga­ble e al­tri) per rac­con­ta­re 23 gior­ni del­la sto­ria ame­ri­ca­na, dal 6 al 29 di­cem­bre 1941. Nel cam­po lun­go ci so­no l’at­tac­co di Pearl Har­bour (7 di­cem­bre) e l’en­tra­ta dell’Ame­ri­ca nel­la Se­con­da guer­ra mon­dia­le, ma l’in­trec­cio noir si in­ne­sca con la stra­na mor­te di una fa­mi­glia giap­po­ne­se (ap­pa­ren­te­men­te un sui­ci­dio). Al ca­so la­vo­ra an­che un tec­ni­co, nip­poa­me­ri­ca­no, del­la scien­ti­fi­ca, Hi­deo Ashi­da («l’uni­co giap­po­ne­se im­pie­ga­to dal di­par­ti­men­to di po­li­zia di Los An­gels»), che cer­ca di sal­va­re la fa­mi­glia dal cam­po di pri­gio­nia. Ell­roy os­ser­va la sto­ria dal fron­te in­ter­no del­la Se­con­da guer­ra mon­dia­le, de­scri­ve la psi­co­si del «pe­ri­co­lo gial­lo» che por­ta agli ar­re­sti e agli in­ter­na­men­ti, si inol­tra nell’in­tri­go di pas­sio­ni, tra­di­men­ti, omi­ci­di, ri­cat­ti, idea­li tra­di­ti e cor­ru­zio­ne che so­no l’ubi con­si­stam del­la sua ener­gi­ca scrit­tu­ra. Quan­do avrà ter­mi­na­to que­sto se­con­do quar­tet­to (a cui si de­ve ag­giun­ge­re la tri­lo­gia di Ame­ri­can Ta­bloid) avrà rac­con­ta­to la sto­ria ame­ri­ca­na re­cen­te co­me nes­sun al­tro.