Corriere della Sera, 5 marzo 2015
Renzi apre a Grillo sulla riforma della Rai. Ecco le condizioni del Pd. La spinta anche da Sel e dalla minoranza democratica dopo le parole di apertura del fondatore del M5s
Prima l’apertura di Beppe Grillo al dialogo con il Pd, poi le prime difficoltà. L’intervista al Corriere della Sera, con l’annuncio di una disponibilità al confronto su alcuni temi – reddito di cittadinanza e riforma della Rai – ottiene risposte positive soprattutto dalla minoranza del Pd e da Sel. Forze che intravedono la possibilità di scongelare i voti del Movimento 5 Stelle e di ipotizzare una maggioranza alternativa a quella con il centrodestra. Un’apertura di credito in mattinata arriva anche del capogruppo alla Camera Roberto Speranza, che confida nell’«inversione di linea».
Ma a queste parole, Grillo sceglie di rispondere dal blog, di fatto correggendo la linea in senso meno dialogante verso il Pd. E, in risposta, arriva la dichiarazione del vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini: «Come volevasi dimostrare: Grillo scende dal tetto e poi ci risale immediatamente. D’altra parte, in questi mesi ci ha abituati a cambi di linea così repentini da generare sospetti». Le ultime parole – «abbiamo sempre cercato il più ampio coinvolgimento delle forze parlamentari» – non chiudono del tutto il dialogo, visto che nelle prossime settimane le occasioni di possibili convergenze non mancheranno.
La maggioranza del Pd sembra accogliere l’intervista del fondatore dei 5 Stelle piuttosto cautamente, come dimostra la risposta del ministro Maria Elena Boschi: «Noi non siamo mai stati chiusi al dialogo con il Movimento 5 Stelle, il no è sempre arrivato da parte loro. Per questo, per noi adesso non cambia niente». L’apertura, insomma, è considerata dallo stato maggiore del partito più come una manovra tattica, per mettere in difficoltà il Pd. In questo quadro è significativa la presa di posizione di Speranza, capogruppo non renziano, che dice deciso: «Grillo cambia rotta? Se l’intervista è una vera inversione di linea e le parole del leader 5 Stelle non sono mera propaganda, credo che il Pd debba essere pronto a confrontarsi nel merito delle questioni. Senza pregiudizi». Reazione subito stigmatizzata dal centrodestra. Nunzia De Girolamo, capogruppo di Area popolare, la considera «un’altra mina della minoranza pd per destabilizzare il governo».
Nel pomeriggio arriva la replica di Grillo, via blog, che preferisce non soffermarsi tanto sull’apertura di credito di Speranza, quanto sull’auspicata «inversione di linea», che assicura, non c’è mai stata: «Forse è il Pd che deve cambiare rotta, dritto verso la democrazia. Hic manebimus optime». E ancora: «Rassicuro Speranza su due temi. Il primo è che non c’è nessuna inversione di linea da parte del M5S. Quello che abbiamo detto lo abbiamo sempre fatto, a partire dalla restituzione dei finanziamenti pubblici ai partiti, al contrario del Pd. Il secondo è che il M5S ha sempre accolto suggerimenti sulle proprie proposte in Parlamento, che però è stato espropriato dal governo Renzie della sua centralità con una raffica di decreti legge. Quindi confidiamo in un dibattito parlamentare pubblico e aperto sia sulla Rai sia sul reddito».
Tra gli entusiasti della svolta mattutina, prima della correzione pomeridiana, c’è Pippo Civati, da sempre attivissimo nel dialogo con i 5 Stelle: «Se Grillo fosse sempre stato così, sarebbe stata un’altra storia». Non solo: «Grillo ha anche cambiato un po’ posizione, il reddito di cittadinanza è il reddito minimo e su questo, possiamo dire di essere d’accordo, come anche sull’incalzare l’esecutivo. Se queste sono le condizioni è una buona giornata per la politica italiana».
Per Michele Anzaldi, «il sogno dei partiti fuori dalla Rai è sempre più a portata di mano». Ieri, peraltro, è stato il giorno in cui Sel e la minoranza pd hanno presentato una proposta di riforma della governance del servizio pubblico, dal titolo «grillino», «Rai bene comune». Proposta che Nicola Fratoianni, coordinatore di Sel, si è affrettato a portare al presidente della commissione di Vigilanza Rai, il deputato 5 Stelle Roberto Fico.