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 2015  marzo 05 Giovedì calendario

La storia d’Italia in 90 parole. Per festeggiare i novant’anni, l’Istituto Treccani sceglie altrettanti termini che hanno segnato questo arco di tempo. Da “cruciverba” a “Suv”, ritroviamo così definizioni di oggetti che non esistono più o che sono ancora parte della nostra vita

Immaginate un variopinto album Panini di oggetti, con le definizioni al posto dei disegni e delle illustrazioni, e scritto pero’ dagli storici delle Annales. Avrete davanti la storia puntuale, anno per anno, di tutte le invenzioni e scoperte che dal 1925 al 2015 hanno scandito – e profondamente trasformato – la quotidianità delle persone, almeno in Italia (ma come vedremo tendenzialmente sull’intero globo). Novanta voci accurate, da dizionario, per altrettante “figurine” parlate, ovvero per descrivere invenzioni e scoperte memorabili. Questo il bellissimo progetto della Enciclopedia Treccani in mostra dal 31 marzo al Vittoriano occasione dei 90 anni dell’Istituto (1925-2015), al fine di proporre, a un pubblico ampio e usando tutti canali sociali, diversi insiemi di 90, variamente significativi (per la storia del paese e per quella dell’Istituto): il primo è quello ora pubblicato (seguiranno, per esempio, 90 voci esemplari Treccani, 90 biografie…). Le parole, con relativa definizione, potete trovarle nel sito della Enciclopedia. Ripassare l’elenco non è solo una operazione divertente, e che aiuta la nostra pigra memoria; significa anche ricostruire meticolosamente la storia più recente del nostro paese per cosi’ dire dal basso, a partire dai consumi concreti della gente, dalle merci che via via hanno formato il nostro paesaggio domestico e affollato il nostro immaginario.
LA PARTENZA
Si parte dal 1925, cruciverba («Gioco enigmistico consistente nel trovare…»), e poi 1926 altoparlante («Dispositivo o apparecchiatura che trasforma l’energia elettrica in energia acustica…»), poi ancora 1927 Coca Cola, 1928 Mickey Mouse; 1929 robot, 1930 Scotch, 1931 apriscatole (una voce di ben 21 righe!), e ancora spigolando qui e là 1932 gomma americana, 1933 moka (o moca), 1935 neutrone, 1938 polistirolo, 1939 rasoio elettrico, 1942 jeep (o gip), 1943 penicillina, 1944 computer (!), 1946 vespa, 1947 lambretta, 1951 okay, 1952 cabina telefonica, 1953 LEGO, 1956 blue jeans, 1958 flipper, 1960 figurina, 1964 Nutella, 1971 @ (at/chiocciola), 1974 Scottex, 1976 floppy disk,1978 skateboard, 1979 k-way, 1980 Cubo di Rubik, 1982 personal computer, 1985 telefono cellulare, 1989 airbag, 1993 sms, 1994 e-book (o E-book), 1995 DVD, 1997 Suv, 2001 Ipod, 2002 euro, 2004 Facebook, 2012 bosone di Higgs, 2013 selfie, 2014 tender (ignoravo cosa fosse: «Applicazione per telefoni cellulari intelligenti che, attraverso un dispositivo di geolocalizzazione, consente di entrare in contatto con chi si trova nello stesso ambiente dell’utente»). Ovviamente la mia selezione di voci è parziale e arbitraria e serve solo per darvi una prima idea. Non trovate qui i due conflitti mondiali; e poi genocidi, guerre di liberazione, rivoluzioni sociali, fine dei colonialismi, grandi migrazioni… Come se accanto alla grande Storia – che è anzitutto storia politico-militare, storia del potere – scorresse una veridica controstoria, che riguarda direttamente la vita quotidiana delle persone comuni, una dimensione che per il Tolstoj di Guerra e pace era più reale di tutto il resto. Molte di queste invenzioni provengono dagli Stati Uniti, a conferma di una tesi storiografica che già emergeva da una mostra al museo Beaubourg del 1985 sulla vita quotidiana. Nel secolo breve da poco concluso alla fine ha vinto non l’Ideologia – i grandi totalitarismi, che chiedevano sacrifici ed eroismi in nome di una futura palingenesi, di una nebbiosa redenzione finale – ma la prosaica democrazia di massa, il deprecato consumismo che soddisfa qui ed ora bisogni materiali, certo incline a spegnere il senso critico, a tristemente omologare l’umanità, a cancellare il passato, etc., ma anche capace di realizzare una primitiva, innegabile uguaglianza materiale (la Coca Cola e l’apriscatole sono gli stessi per il ricco e il povero).
VISIONE
Riscoprendo con la lettura tutte le meraviglie novecentesche (e oltre) del catalogo Treccani viene da fare una ultima considerazione. La pur fervida immaginazione letteraria ha saputo prevedere assai poco di queste piccole e grandi rivoluzioni del nostro modo di vivere. Non so cosa darei per leggere le 90 parole della Treccani nell’anniversario dei secondi novant’anni, dal 2016 al 2106! E ahinoi non c’è oggi, verosimilmente, scrittore di fantascienza – benché dotato di fantasia – in grado anche solo di approssimarsi ad una “visione” del genere.